“Credo che sia sacrosanto quello che il presidente Lasorella ha detto, fa parte di una riflessione che molti di noi hanno fatto in questo periodo. Il sistema dell’editoria sta cambiando in maniera vorticosa e la legge è del 1987“. Lo dice il sottosegretario all’Editoria e l’informazione, Alberto Barachini, ospite della nuova puntata del #GeaTalk (vedi qui l’intervista integrale), rispondendo indirettamente al presidente dell’Autorità per Garanzie nelle Comunicazioni, Giacomo Lasorella, che alla presentazione della Relazione annuale 2024 sull’attività svolta e sui programmi di lavoro, aveva avanzato l’idea di portare modifiche alla legge di settore. “Basta pensare a questi due elementi – spiega -: il cambiamento, la digitalizzazione del web, poi dei social e l’Intelligenza artificiale, e una legge del 1987, per comprendere che qualcosa sicuramente va rivisto“. Ma “può essere un’occasione per introdurre paletti, norme, regole che difendano l’informazione professionale, che tutelino il lavoro e in qualche modo ci proteggano dagli sviluppi non necessariamente virtuosi della tecnologia. Perché la tecnologia non si arresta, non va contrastata ma a mio parere, come tutte le libertà, deve avere un margine di regole”. Ma allo stesso tempo occorre “Rovesciare la narrazione che l’informazione non sia un bene legato al business, è una delle prime chiavi per arrivare a degli accordi che sorreggono un sistema“, continua la riflessione. “La nostra preoccupazione è che il sistema nazionale dell’informazione italiana è fragile, e lo certificano anche i dati diffusi oggi dalla relazione di Agcom e le parole del presidente Lasorella – aggiunge Barachini -. Oggi il sistema editoriale è abbastanza fragile, quindi va tutelato e difeso nell’interesse nazionale e nell’interesse anche occupazionale del Paese“.