“La scelta irlandese non penso che avrà ripercussioni sul business, perché chi ama il buon vino sa bene come consumarlo e non penso che si farà scoraggiare da un warming. Però è molto pericolosa da un punto di vista culturale e testimonia che dobbiamo fare di più per comunicare i valori positivi del vino e anche quanto appartenga alla nostra tradizione”. Così ai microfoni di GEA il presidente dei Feudi di San Gregorio, Antonio Capaldo, a margine dell’incontro su ‘Sostenibilità e profitto: binomio possibile’, tenutosi oggi presso la sede romana di Palazzo Taverna, durante il quale sono stati presentati principali risultati del rapporto aziendale di sostenibilità 2022, rispondendo a una domanda sul via libera dell’Ue all’Irlanda che potrà esporre sulle etichette frasi sulla dannosità del prodotto per la salute. “In Italia viviamo la cultura del vino quotidianamente, quindi non riusciamo a concepire che si possa equiparare ai superalcolici o alle sigarette – sottolinea -. Però, non dobbiamo dimenticare che tutto ciò è legato, appunto, alla nostra cultura, quindi se non continuiamo a lavorare su questo punto, a collegare il vino al piacere della vita, alla ristorazione e anche al consumo moderato, è facile che si possa cadere in questa semplificazione, in questo errore. Non a caso – conclude Capaldo – se ne parla nelle zone dove il vino non è prodotto e non fa parte della loro tradizione, quindi va capito ciò che è stato fatto lì e ‘combattuto’ più a livello culturale che regolamentare, a mio avviso”.