“Nel 2030 ancora ci sarà soprattutto per l’Italia una quota importante di gas, perché il gas è ancora la fonte fossile meno impattante sull’ambiente, e quindi comunque contribuirà ad assicurare il backup delle rinnovabili. I grossi problemi ancora sul fatto di poter stoccare le energie rinnovabili non sono ancora tecnologicamente completamente risolti come importanza e volume della capacità di stoccaggio, e renderanno importante poter avere una quota di gas nella generazione elettrica che faccia da backup. Poi mano a mano con lo sviluppo i sistemi di accumulo, con l’idrogeno e altre tecnologie sarà possibile far calare questa quota”. Lo dice il presidente di Enea, Gilberto Dialuce, a margine dell’evento ‘L’energia per l’Italia e l’Ue: le fonti e le regole del mercato energetico’, organizzato da Withub, con la direzione editoriale di Gea ed Eunews, in corso presso lo Spazio Europa Experience di Roma. “Il biometano è una grossa risorsa nazionale, ci sono programmi e investimenti anche in ambito Pnrr per sviluppare questa fonte che potrà dare un aiuto a decarbonizzare la quota di gas metano che sarà necessario avere – ha spiegato – L’idrogeno impone un ulteriori sforzo sulle rinnovabili, perché per produrlo a tecnologie esistenti, se non si utilizza il nucleare, occorrerà impiantare una grande quantità di gigawatt per produrre idrogeno. Ma l’idrogeno ha complicazioni di utilizzo per questo riteniamo potrà essere destinato a settori particolari dove la decarbonizzazione non è possibile o economicamente o tecnicamente”.