“L’Algeria ha lanciato un ambizioso programma per aumentare l’uso delle energie rinnovabili entro il 2035. Si tratta di un programma che prevede 15.000 MW di energia rinnovabile, principalmente fotovoltaica. La prima fase è stata recentemente lanciata con 3.000 MW. La gara d’appalto ha portato all’assegnazione di tutti i lotti. L’inizio dei lavori sul sito è previsto entro il prossimo mese. La messa in funzione delle prime unità è prevista per il 2026, mentre il completamento della prima parte del programma è previsto per l’inizio del 2027. Contemporaneamente verranno avviati altri lotti, in modo da raggiungere una media di 1.000 MW all’anno, per arrivare a 15.000 MW entro il 2035. Si tratta di un programma molto ambizioso, che ci permetterà di raggiungere il 30% di capacità energetica rinnovabile entro il 2035”. Così Merouane Chabane, direttore generale di Aprue (l’Agenzia Nazionale algerina per la Promozione e la Razionalizzazione dell’Uso dell’Energia), durante la MeetMed Week in corso ad Hammamet in Tunisia, organizzata da Medener (che vede Roberta Boniotti di Enea come segretario generale) e Anme (l’Agenzia Nazionale tunisina per la Gestione dell’Energia) in partnership con Aprue. “Allo stesso tempo, l’Algeria ha recentemente pensato e messo in atto una strategia nazionale per l’idrogeno decarbonizzato, e in particolare per l’idrogeno verde, dato il suo potenziale di energia solare, ma anche la sua notevole esperienza e le sue infrastrutture per il gas, che le danno vantaggi competitivi rispetto ad altri Paesi, e di conseguenza costi di produzione che diventeranno sempre più bassi per essere competitivi con l’idrogeno grigio che produce attualmente. Ha anche una grande esperienza, in particolare attraverso la sua società Sonatrach, nello sviluppo di questo mercato“, continua Chabane. “Presto lancerà due progetti pilota sull’idrogeno, tra cui il più grande ad Arzio, con una capacità di 50 MW, nell’ambito della collaborazione con la cooperazione tedesca, in modo da poter padroneggiare l’intera catena del valore dell’idrogeno, oltre a formare tutte le sue competenze nel settore“, sottolinea il direttore generale di Aprue.