“Il settore della carta da macero è un’eccellenza per il sistema industriale della green economy italiana. Ci sono oltre 700 imprese sparse capillarmente sull’intero territorio nazionale. Nel nostro settore non c’è carenza impiantistica fra Nord, Centro e Sud”. Lo ha detto a GEA Francesco Sicilia, Direttore Generale di Unirima – Unione Nazionale Imprese Recupero e Riciclo Maceri, in occasione di Ecomondo 2025.
“Oggi vengono prodotte – puntualizza Sicilia – circa 6 milioni di tonnellate di carta da macero, con oltre il 92% di riciclo degli imballaggi cellulosici. L’export rappresenta un asset importante per il settore, con 1,9 milioni di tonnellate esportate, pari a circa il 25% del materiale prodotto. Purtroppo, però, nell’indagine condotta da Unirima sui propri associati è emerso un dato su tutti: negli ultimi anni per oltre il 90% delle imprese i costi burocratici sono aumentati. Gran parte di questi costi, circa il 51%, è dovuta ad adempimenti ambientali: un onere pesante che grava sulle aziende, il quale ritarda l’innovazione tecnologica e gli investimenti e causa, conseguentemente, costi eccessivi per l’impresa”.