Nella doppia veste di vicepresidente di Forza Italia e del PPE, con il cuore italiano e l’animo europeo, Antonio Tajani scatta una fotografia quanto mai reale della situazione che stiamo vivendo in questo surreale inizio di primavera alla luce degli ultimi sviluppi legati alla guerra in Ucraina e agli inevitabili cascami economici. La preoccupazione di Tajani è per famiglie e imprese “che devono riuscire a pagare le bollette”, il futuro invece è rappresentato da fonti di energie diverse, in particolare dal “nucleare di ultima generazione, che la Commissione europea ha stabilito non essere inquinante”.
Tajani, sia sincero, il governo sta facendo abbastanza per contrastare il caro energetico? Gas e carburanti sono alle stelle…
“Il governo ha fatto qualcosa tagliando le accise. Il prezzo del carburante fortunatamente si è fermato nella crescita. Ma non basta. Bisogna avere una strategia a medio e lungo termine. Io penso soprattutto all’estrazione del gas nel nostro Paese – e il governo sta andando nella giusta direzione – ma anche all’acquisto di stock europei e a un tetto europeo del prezzo del gas”.
Soluzioni tampone. Ma in futuro?
“Bisogna diversificare la produzione. È vero che dobbiamo riutilizzare il carbone, ma finita questa crisi dobbiamo necessariamente puntare su fonti energetiche che non siano inquinanti. Una di queste è il nucleare di ultima generazione. Se non capiamo questo rischiamo di ricadere sempre nello stesso errore”.
Tutto ciò che sta succedendo può rallentare o addirittura fermare la transizione ecologica?
“Bisogna salvare i posti di lavoro e bisogna salvare le imprese. E, soprattutto, bisogna permettere alle famiglie di poter pagare le bollette energetiche. Prima si va a lavorare sulla tutela delle persone e delle aziende, poi si va a lavorare sulla riduzione delle emissioni di Co2. La transizione ecologica è un obiettivo da raggiungere ma lo si raggiunge se si permette alle imprese di tutti i settori, comprese quelle agricole, di poter ottenere il risultato finale. Dobbiamo utilizzare la moderazione e il buonsenso, capire che siamo in una situazione di emergenza. Dopo la crisi finanziaria di Lehman Brothers, dopo il Coronavirus, ora c’è la guerra in Ucraina. E’ necessario essere molto prudenti: salviamo lavoro, famiglie e imprese. Dopo possiamo ripartire per la transizione ecologica”.
Lei prima accennava al nucleare come fonte alternativa di energia. I nostri cugini francesi posseggono quasi 60 centrali, alcune dislocate vicino ai nostri confini, in Italia invece due referendum hanno imposto lo stop.
“La Commissione europea ha stabilito che il nucleare di ultima generazione non è inquinante. In Italia ci sono stati troppi no: pensiamo alla Tap, pensiamo al gas, pensiamo al nucleare. A volte c’è una visione superata, come se l’ambientalismo fosse un dogma di fede. Un ambientalismo strumentale, provocatorio, condannato dalla storia, non ha alcun senso di esistere. L’ambiente deve essere tutelato ma l’ambientalismo non è una religione: è la tutela di qualcosa che noi abbiamo ricevuto e che dobbiamo lasciare ai nostri figli”.