Il 9° Forum Mondiale dell’Acqua, che si è concluso a Dakar dopo una settimana di lavori, chiede alla comunità internazionale di “garantire il diritto all’acqua e ai servizi igienici per tutti”. In un documento intitolato ‘Dakar Declaration, a Blue Deal for Water and Sanitation Security for Peace and Development’, i partecipanti al forum chiede di accelerare “l’attuazione del diritto all’acqua potabile”. Il Forum raccomanda anche di adottare “piani di gestione sostenibile e integrata per preservare le risorse idriche e gli ecosistemi”. Sostiene, inoltre, la “mobilitazione delle risorse finanziarie” per l’accesso delle popolazioni e una “governance” dell’acqua che includa i settori agricolo, industriale, sanitario, della biodiversità e dell’energia. Infine, l’acqua deve essere oggetto di una “cooperazione rafforzata” tra diverse entità regionali o internazionali.
L’incontro è stato organizzato a Diamniadio, vicino a Dakar, dal Consiglio Mondiale dell’Acqua, un’organizzazione internazionale multi-stakeholder, e dal governo del Senegal. L’evento, che si tiene ogni tre anni dal 1997, è stato organizzato per la prima volta in Africa occidentale. Il presidente Macky Sall, nel suo discorso di apertura di lunedì, ha detto che il forum si svolge in Senegal “in un momento in cui la scarsità d’acqua e il degrado ambientale continuano a peggiorare“. “La situazione non è rassicurante“, ha aggiunto, citando un rapporto delle Nazioni Unite secondo cui “due persone su cinque nel mondo vivono in regioni dove l’acqua è scarsa“.
Il problema dell’accesso all’acqua è particolarmente acuto nel continente africano. In un rapporto pubblicato lunedì, l’Istituto Universitario delle Nazioni Unite per l’Acqua, l’Ambiente e la Salute (UNU-INWEH), stima che 19 Paesi africani con una popolazione totale di circa 500 milioni non hanno accesso sicuro all’acqua. Il ministro senegalese dell’acqua Serigne Mbaye Thiam ha parlato alla cerimonia di chiusura annunciando la “creazione ufficiale di un panel internazionale di alto livello sugli investimenti in acqua in Africa“. Secondo Thiam, “l’obiettivo del panel è di sviluppare modi concreti per mobilitare 30 miliardi di dollari all’anno fino al 2030 (…) per colmare il deficit di investimenti in Africa“.