I gorilla del Gabon? Hanno fiducia nell’uomo

Preservare i primati è l'obiettivo dell'Agenzia Nazionale dei Parchi dello stato africano che, nel turismo, ha trovato una strategia di conservazione benefica per i gorilla

gorilla

All’altezza di una curva di un piccolo sentiero che si addentra nella foresta del parco nazionale gabonese di Loango, appollaiato sul suo ramo il gorilla Kamaya osserva l’arrivo dei visitatori del giorno e poi riprende il suo pasto, come se nulla fosse accaduto. Con un movimento lento, il silverback di 150 chili porta avidamente alla bocca le foglie dell’albero su cui è seduto. Poi scende dal tronco senza paura, prima di appisolarsi, sotto lo sguardo stupito di alcuni privilegiati. Dopo una pausa di due anni a causa della pandemia di Covid-19, l’Agenzia Nazionale dei Parchi del Gabon (ANPN) ha deciso di riprendere gli avvistamenti dei gorilla occidentali e spera che questa specie serva come richiamo per il turismo. Kamaya e il suo gruppo di circa dieci esemplari sono abituati agli esseri umani: questo è il risultato di un lungo sforzo di un team di localizzatori e scienziati che hanno raccolto dati e fondi per la protezione di questa specie in pericolo, cercando di sviluppare un turismo di nicchia.

Passare un’ora con Kamaya e la sua famiglia costa 300.000 franchi CFA (circa 450 euro), escluso l’accesso al sito e l’alloggio. Il parco di Loango, che si estende su 155.000 ettari, li vale tutti, considerando che il prezzo è molto più basso di quello richiesto per vedere i gorilla di montagna in Uganda o Ruanda. Il giro d’affari genera anche entrate per la manutenzione delle aree protette, che garantiscono un luogo sicuro per gli animali.

BRACCONAGGIO

Il turismo è una strategia di conservazione benefica per i gorilla”, dice Koro Vogt, direttore del Loango Gorilla Project. Quasi estinto, il gorilla di montagna in Ruanda e Uganda ha beneficiato degli effetti del turismo riuscendo a raddoppiare come numero di esemplari in tre decenni e raggiungendo una popolazione di circa 1.000 individui oggi. I gorilla occidentali sono molto più numerosi. La loro popolazione è stimata a 360.000 individui in sei Paesi dell’Africa centrale. Circa un quarto di loro vivono in Gabon, tra cui quasi 1.500 nel Parco di Loango, 280 km a sud della capitale Libreville. Tuttavia, studi scientifici del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology, specializzato in grandi scimmie, stimano che il numero di gorilla occidentali sta diminuendo del 3% all’anno a causa della distruzione dell’habitat, del bracconaggio e delle malattie. Queste minacce sono dovute all’aumento dell’accesso alle aree remote occupate dai gorilla, al commercio di carne di animali selvatici, alla corruzione e alla mancanza di applicazione della legge. Le aree protette – teoricamente sicure per gli animali – come Loango contengono solo il 20% circa di queste grandi scimmie. “Per preservare i gorilla, le nostre guardie pattugliano i parchi nazionali per ridurre le attività illegali e catturare i bracconieri”, spiega Christian Tchemambela, segretario esecutivo dell’ANPN. “Questa specie simbolo del Gabon è anche un prodotto di richiamo per i visitatori stranieri. Lo sviluppo dell’ecoturismo è al centro della nostra strategia”, aggiunge. Da giugno 2016 fino all’inizio del 2020, 845 turisti hanno potuto osservare i gorilla nel Parco.

LUNGO PROCESSO

Un raggio di sole irrompe tra le cime degli alberi e illumina la quindicenne Mokebo e il piccolo che porta sulla schiena, Etchutchuku, che ha meno di un anno. Si agita, guarda gli uomini che lo osservano e si nasconde timidamente dietro sua madre. Poco più sotto, un maschio quasi adulto, Waka, si avvicina agli osservatori con curiosità. Non ha paura, non mostra segni di aggressività e si siede tranquillamente a pochi metri di distanza. “Il processo è molto lungo, ci vogliono anni per guadagnare la loro fiducia e non siamo sempre sicuri di riuscirci”, dice Hermann Landry, un’ecoguida del posto. “Bisogna seguirli ogni giorno, tutto l’anno, senza sosta. A volte si perdono le loro tracce per diversi giorni, e questo è grave, perché possono riacquistare la loro naturale paura dell’uomo”, dice l’uomo, un ex bracconiere pentito che si è “innamorato” dei gorilla. Durante la fase iniziale, infatti, i gorilla temono l’uomo e scappano appena vengono avvicinati. Successivamente smettono di scappare, ma possono reagire con cariche aggressive. Nell’ultimo stadio, reagiscono con calma e continuano le loro attività senza preoccuparsi della presenza umana. Ci sono due gruppi abituati all’uomo nel Gabon: uno a Loango, l’altro nel Parco Nazionale Moukalaba Doudou dove però le infrastrutture turistiche sono ancora quasi inesistenti.

(Photo by STEEVE JORDAN / AFP)