Secondo l’approfondimento di Earth.org, ogni anno sono quasi 2,5 milioni le tonnellate di cibo che vengono sprecate. In Italia, i dati raccolti dal Waste Watcher International Observatory, indicano che ogni cittadino butta circa 595 grammi di cibo ogni sette giorni.
In occasione dello Stop food waste day, Espresso Communication ha stilato la lista dei 10 consigli degli esperti per prevenire e ridurre lo spreco alimentare al supermercato come nella cucina di casa:
1. IN CORSIA GIÀ PREPARATI: realizzare la lista della spesa prima di andare al supermercato è fondamentale perché consente al singolo consumer di pensare ai piatti che verranno preparati nel corso della settimana.
2. NESSUN ECCESSO, NESSUN RIMBORSO: una volta arrivati in negozio, si acquista solo il necessario seguendo la lista realizzata al fine di evitare inutili eccessi.
3. GLI SCONTI PRIMA DI TUTTO: risulta importante promuovere con la scontistica dedicata il consumo di alimenti prossimi alla scadenza, ma perfettamente commerciabili.
4. CREATIVITÀ AL COMANDO: dagli scarti possono nascere snack creativi, gustosi e veloci da preparare, ideali da portare al lavoro il giorno dopo.
5. LA REGOLA DELLE 2 ORE: i prodotti deperibili non vanno mai lasciati a temperatura ambiente per più di due ore, soprattutto se la temperatura stessa è superiore a 32° C.
6. A GARA DI LOTTA ALLO SPRECO: fare competizioni amichevoli con amici e famigliari per vedere chi può resistere più a lungo senza sprechi alimentari è un ottimo modo per migliorare le proprie abitudini.
7. SCEGLIERE IL LUOGO GIUSTO: in questo caso specifico è utile creare uno spazio designato all’interno del frigorifero in cui vengono inseriti gli alimenti con il rischio più alto di essere buttati.
8. DONARE INVECE DI BUTTARE: un’operazione ottimale per ridurre lo spreco alimentare consiste nel donare le scorte extra a una dispensa alimentare locale oppure a una raccolta.
9. CHECK DAY BY DAY: si tratta di un’attività quotidiana basata sul controllo delle scadenze in modo tale da scegliere giorno dopo giorno gli alimenti a seconda della loro shelf life.
10. BRUTTO È BELLO: acquistare prodotti ‘brutti’ non vuol dire prendere alimenti di seconda mano, infatti, questi presentano imperfezioni, ma non risultano danneggiati o marci.