Al via campagna Unicef: “Crisi climatica è shock per i bambini”

Secondo Carmela Pace, presidente di Unicef Italia, “le giovani generazioni sono le meno responsabili delle cause dei cambiamenti climatici e quelle che stanno pagando il prezzo più alto"

Si chiama “Cambiamo Aria: la crisi climatica è una crisi dei diritti delle bambine e dei bambini”, la nuova campagna dell’Unicef per sensibilizzare bambini, giovani e famiglie sui temi del cambiamento climatico e della sostenibilità ambientale. Secondo l’organizzazione internazionale, infatti, il 99% della popolazione infantile mondiale è già stato esposto ad almeno uno shock climatico o ambientale e circa 1 miliardo di bambini – quasi la metà dei 2,2 miliardi di bambini del mondo – vive in uno dei 33 paesi classificati come “a rischio estremamente elevato” per le conseguenze dei cambiamenti climatici.

Secondo i dati disponibili le emissioni di CO2 e altri gas clima alteranti sono pari a 6,6 tonnellate pro-capite. Se ogni paese consumasse allo stesso livello dell’Italia, insomma, sarebbero necessari 2,8 Pianeti Terra. Per questo nell’ambito della Campagna sarà possibile partecipare ad un quiz per valutare se i nostri gesti quotidiani sono sostenibili. Il test è composto di 5 semplici domande su inquinamento, raccolta differenziata, risparmio energetico, risparmio di acqua e spreco alimentare, e ha l’obiettivo di rendere le persone maggiormente consapevoli sul proprio impatto ambientale e propone una serie di consigli su come migliorare i propri comportamenti e adottare stili di vita più sostenibili. Ci si può “sfidare” in famiglia e con gli amici per migliorare il proprio impatto sull’ambiente.

Le giovani generazioni – dice Carmela Pace, presidente di Unicef Italiasono le meno responsabili delle cause dei cambiamenti climatici e quelle che stanno pagando il prezzo più alto, con conseguenze pesantissime in termini di giustizia intergenerazionale e aumento delle diseguaglianze. I più giovani hanno dimostrato maggiore sensibilità e attivismo su questo tema e tuttavia, sono quelle che hanno meno voce in capitolo nelle decisioni prese“.

Nel 2021 i cambiamenti climatici hanno rappresentato la prima preoccupazione ambientale per il 51,5% della popolazione di età superiore ai 14 anni. I bambini e gli adolescenti sono fisicamente più vulnerabili ai rischi dei cambiamenti climatici; le diverse forme di inquinamento, causano maggiori danni ai bambini, rispetto agli adulti, anche a tassi minori di esposizione. Inoltre, qualsiasi deprivazione causata in giovane età dai cambiamenti climatici può causare perdita di opportunità per tutta la vita.

L’Unicef rivolge quindi un appello ai governi per “aumentare gli investimenti per l’adattamento climatico e la resilienza nei servizi chiave per i bambini, per ridurre le emissioni di gas serra e per “includere i giovani in tutti i negoziati e le decisioni nazionali, regionali e internazionali sul clima“.