Il commissario Unico, generale Giuseppe Vadalà, assieme all’Autorità di Sistema Portuale del mare Adriatico Settentrionale, all’Assoamianto e alla supervisione dei tecnici Arpa Regionali, alla presenza dei vertici della Regione Veneto con l’assessore Roberto Marcato e con la piena collaborazione del sindaco di Chioggia, Mauro Armelao, consegnerà ufficialmente il cantiere all’Ati aggiudicataria con capogruppo Herambiente, per l’avvio della prova pilota di bonifica dell’amianto. Che fu rinvenuto nel 2019 durante la fase iniziale dei lavori di bonifica, ripristino e riqualificazione complessiva dell’ex discarica di rifiuti solidi urbani di Chioggia, attiva dal 1961 al 1984.
L’intervento costituirà la premessa per la ripresa dei lavori, interrotti proprio in seguito al ritrovamento di amianto (sotto forma di fibre di eternit derivante da scarti edilizi) e a loro volta funzionali all’ampliamento e alla riqualificazione dell’area portuale di Chioggia, che potrà così allargarsi all’ex discarica. E’ quanto si legge in una nota. La discarica di Val di Rio, inserita nelle 81 commissariate dalla Causa europea 196-13, è il caso più complesso anche in termini finanziari nonché operativi, dei siti affidati al Generale Vadalà, infatti la stessa cuba per un sesto (oltre 40 milioni di euro) dell’intera contabilità speciale del Commissario.
Fin da subito, nel marzo 2017, il sito è stato oggetto di attenzione peculiare da parte della struttura del commissario, tanto da assegnarvi esplicitamente la gestione diretta e con competenza primariamente specifica ad uno dei tre ufficiali subcommissari, il maggiore Aldo Papotto. Il Capo Divisione spesa economica e gestione finanziaria del Commissario ha quindi seguito e diretto tutti gli iter inerenti la fase progettuale nonché quella, già avviata, di cantiere. Il dialogo, la condivisione degli obiettivi, la netta ripartizione dei compiti, l’efficacia degli interventi nonché l’economicità degli stessi sono stati caposaldi della gestione amministrativa e dell’impostazione del subcommissario, perfettamente in linea con la politica e la metodologia della missione commissariale nonché pienamente condivisa con Vadalà e gli altri due subcommissari.
Con non poche difficoltà, impasse e canalizzazioni, anche per il tramite di continue riunioni e sopralluoghi in sede (almeno 58 dall’inizio della missione commissariale), si è finalmente giunti allo sblocco dei nodi più rilevanti, tra cui l’avvio odierno delle opere pilota per lo smaltimento dell’amianto in sito. Al cantiere e alla fase progettuale, di un così rilevante sito, innegabilmente operano soggetti altamente qualificati e attori di primo piano in ambito nazionale (quali Herambiente, Xodo Costruzioni, Idea costruzioni) indi per cui la gestione dei processi burocratici-amministrativi è sempre stata coordinata secondo principi di elevata efficacia.
“Siamo giunti alla risoluzione, coralmente condivisa, del ‘problema’ amianto”, commenta Vadalà. “Oggi, infatti, si avviano le prove pilota per la bonifica e possiamo dire che cominciamo a traguardare la via di conclusione sul sito più complesso della procedura sanzionatoria europea C-196-13 – continua -. Il merito è come sempre del lavoro sinergico con i soggetti del territorio, con il dialogo tra macchina pubblica e attori privati, con la condivisione degli obiettivi, con lo scambio di competenze. Il sito più complesso delle discariche commissariate, continuerà a richiederci impegno e solerzia ma possiamo dire che iniziamo ad indirizzare l’itinerario verso l’espunzione”, conclude il commissario unico per le Bonifiche.