L’allevamento industrializzato degli ultimi settant’anni ha prodotto allevamenti sempre più grandi e inquinanti. Fabbriche di carne di scarsa qualità, di cui hanno fatto le spese gli animali, che vivono condizioni che non hanno più nulla di naturale, ma dove anche la salute umana è messa a rischio. Un sistema che ha travolto i piccoli allevatori, molti dei quali vivono e lavorano in territori marginali, dove sono indispensabili per conservare l’equilibrio del territorio e preservare un’agricoltura di qualità. Un buon allevamento è indispensabile per fare una buona agricoltura. Da questa considerazione Slow Food è partita per riflettere e ripensare l’allevamento, ricercando una relazione naturale con la terra e con gli animali, per offrire carne di qualità da consumare in quantità minori, ma con maggiore piacere e salute. Grazie al progetto ‘PPILOW’, attivato con il contributo dell’Unione europea, Slow Food mira a individuare, attraverso un approccio multi-attoriale, soluzioni per migliorare il benessere degli animali, a partire dal pollame e dai suini allevati in sistemi di allevamento biologico e all’aperto a basso impatto. A tal fine, nell’ambito del progetto sono state sviluppate 2 app di autovalutazione del benessere dei suini, ‘Piglow’, e del pollame, ‘Ebene’. Uno strumento a disposizione di allevatori, veterinari e tecnici per migliorare sempre di più le loro attività, portando alla luce i limiti e valorizzare il benessere nei singoli allevamenti.
Le app sono gratuite e sono strutturate su una serie di domande che riguardano la gestione degli allevamenti e il comportamento degli animali. Nel dettaglio, l’app Ebene per il pollame si concentra su indicatori basati sugli animali, coprendo, come l’app Piglow, tutti e quattro i principi di Welfare quality: buona alimentazione, buona salute, buona sistemazione e adeguato comportamento. Durante la valutazione (che dura circa un’ora e non richiede una connessione internet), passo dopo passo l’app fornisce informazioni utili e immagini che guidano l’allevatore attraverso il processo. Dopo aver completato la valutazione del benessere con l’app e aver caricato le risposte, gli allevatori possono subito visualizzare i loro risultati attraverso un grafico radar. Quando si usa l’app più volte, sono visibili i risultati di tutte le prove. In questo modo gli allevatori possono vedere se un punteggio è migliorato dalla valutazione precedente. Per ogni indicatore di benessere, i risultati hanno una serie di feedback automatici, con fattori di rischio che spiegano i motivi di un eventuale punteggio basso.
Queste soluzioni permettono di effettuare una valutazione oggettiva del benessere degli animali in azienda e con domande semplici e concrete stabilire un punteggio e controllare i miglioramenti nel tempo. La valutazione finale, confrontata con le valutazioni ottenute da altri produttori che si affidano alle app, permette di capire quali sono i punti deboli e dove è necessario lavorare per migliorare.
(Photo credits: Wojtek RADWANSKI / AFP)