La legalità al centro. È questa la ‘parola chiave’ che ha portato alla firma del protocollo, firmato questa mattina a Roma, presso il comando unità Forestali ambientali e agroalimentari dei Carabinieri, tra l’associazione Libera, Associazioni, Nomi e Numeri contro le mafie di don Luigi Ciotti e il Commissario unico per la bonifica, il generale Giuseppe Vadalà. L’obiettivo è quello di unire gli sforzi e fare fronte comune per promuovere la sostenibilità nei procedimenti di bonifica, migliorando gli standard di trasparenza nel segno della legalità, al fine di la tutelare l’ambiente nelle azioni di bonifica del territorio della Presidenza del Consiglio dei ministri. L’accordo ha lo scopo di realizzare un’azione incisiva di collaborazione sinergica unendo gli sforzi verso obiettivi di legalità e sviluppo dei cicli di vita dei cittadini. Commissario e Libera, condividendo i principi fondativi, vogliono moltiplicare le “giuste condotte” contro le mafie e la lotta a tutti i comportamenti di violazione dei principi di umanità anche nei procedimenti di bonifica oggetto della missione del commissario, anche partecipando alla promozione della sostenibilità attraverso il miglioramento degli standard di trasparenza alla luce dei massimi valori etici di legalità.
“Ambiente e legalità sono due pilastri“, commenta Vadalà. “Come cittadino, seguo da anni le lotte e le azioni poste quotidianamente da Libera associazioni, nomi e numeri contro le mafie e ho trovato corretto e prezioso che anche nell’incarico di commissario si debba cercare un unione di intenti per la promozione della cultura della Legalità – aggiunge -. Libera è un entità inestimabile per il nostro paese e per noi, della task force dei carabinieri impiegati nei lavori di bonifica è un onore poter condividere con le donne e gli uomini dell’associazione percorsi mirati, nella salvaguardia ambientale, alla della legalità al fine di sconfiggere, in ogni contesto, qualsiasi tipologia di mafia o comportamento mafioso. Sono davvero emozionato di poter siglare un accordo così prezioso come quello di oggi“.
Grande attenzione al progetto è riservato anche dal ministero della Transizione ecologica. “Bonifiche e rifiuti sono ambiti in cui più che in altri emergono profili di carattere ambientale, sociale ed economico. E la legalità è centrale“, sottolinea infatti la capo dipartimento della Transizione ecologica del Mite, Laura D’Aprile. “C’è una governance complessa e il coinvolgimento degli enti territoriali e nazionali è una soluzione vincente. Sono temi compresi nel Pnrr. Siamo tra i pochi paesi in Europa ad avere una normativa sulle bonifiche, quindi abbiamo un expertise specifica che ci può consentire di riqualificare almeno il 70% del territorio occupato da aree dismesse“.
Alla firma del protocollo partecipa anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli: “È un esempio virtuoso di educazione civica, perché prevede anche percorsi formativi sulla cultura della legalità. Un modello di come fare un fronte comune di istituzioni e società civile“, afferma. Spiegando che “i temi della gestione dei rifiuti, della tutela ambientale e del contrasto a infiltrazioni criminali sono autonomi ma interconnessi. Le istituzioni sono impegnate su questo e lo saranno nei prossimi anni. Sui rifiuti il Pnrr destina risorse importanti, anche rispetto a raggiungimento di obiettivi sfidanti. Occorre risolvere la questione delle discariche vecchie e anche evitare che ne sorgano di nuove. Servono soluzioni di rafforzamento di un sistema che già c’è nel nostro Paese“.
A fare gli onori di casa il comandante dell’unità Forestali, ambientali e agroalimentari dei carabinieri, Antonio Marzo. Affermando che l’intesa rientra nel “principio dell’etica, non delle professioni ma nelle professioni“. Nella tutela dell’ambiente e contro la criminalità, dunque, ora c’è uno strumento in più.