“Sono vicina al presidente del Senato e a tutti i senatori e condanno il gesto oltraggioso, incompatibile con qualsiasi civile protesta”. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, commenta così la notizia del gesto dimostrativo di cinque esponenti di Ultima Generazione, che lunedì 2 gennaio alle 7.45 hanno imbrattato Palazzo Madama con un getto di vernice arancione, utilizzando degli estintori. I cinque attivisti sono stati identificati, bloccati e condotti in questura dalla Digos, con l’ausilio dei carabinieri. La loro posizione, come riferisce la questura della capitale, è ora al vaglio.
Tra le richieste alla base della campagna di disobbedienza civile, l’interruzione immediata “della riapertura delle centrali a carbone dismesse e la cancellazione del progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione di gas naturale”; Ultima Generazione chiede inoltre di “procedere immediatamente a un incremento di energia solare ed eolica di almeno 20GW, creando migliaia di nuovi posti di lavoro nell’energia rinnovabile e aiutando gli operai dell’industria fossile a trovare impiego in mansioni più sostenibili”. Alessandro Berti, esponente della campagna, spiega a GEA che “la politica continua a restare sorda alle nostre richieste e dunque noi continuiamo con le nostre azioni. Abbiamo scelto di imbrattare Palazzo Madama quale simbolo del potere decisionale istituzionale. Le scelte del Governo devono mirare alla salvaguardia della vita delle persone e, dunque, devono avere a cuore la transizione ecologica che deve per forza essere attuata abbandonando le energie fossili appannaggio delle rinnovabili”.
Berti sottolinea che “le nostre azioni sono suffragate da dati istituzionali della comunità scientifica, come le stime Onu secondo le quali entro il 2050 cinque miliardi di persone dovranno affrontare la carenza idrica. Stiamo utilizzando ogni metodo non violento per far tornare l’attenzione sul tema del collasso climatico, evitando però i cortei autorizzati e le raccolto firme che non servono a nulla. L’azione per portare risultato deve provocare disturbo. Se ci sono altre modalità per portare attenzione e arrivare al risultato ben volentieri, ma al momento non ne vediamo all’orizzonte”, conclude l’esponente di Ultima Generazione.
Il gesto di questa mattina ha scatenato le dure reazioni del mondo politico. Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha convocato per martedì 3 alle 15 il Consiglio di presidenza del Senato “per ogni opportuna decisione”, dichiarando che non possono esistere “né alibi né giustificazione per un atto che offende tutte le istituzioni e che solo grazie al sangue freddo dei carabinieri non è trasceso in violenza. Il Senato è stato vigliaccamente scelto perché a differenza di Palazzo Chigi, della Camera dei deputati e di altre istituzioni, non ha mai ritenuto fino ad ora di dover creare un area di sicurezza attorno all’edificio”.
Anche dal ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin arriva una “ferma condanna”. Ricordando che “la parte maggiore del Next Generation Eu è destinata proprio alla transizione ecologica”, afferma che “è importante che i giovani e tutti i cittadini pongano attenzione su questi temi, ma è bene che sappiano che tutti gli atti vandalici messi in atto, anche se dimostrativi, sono inaccettabili e non saranno lasciati impuniti”.
Dai social arriva il commento del ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci: “Nessuna giustificazione né alibi per quello che è accaduto questa mattina al Senato. Una gravissima offesa alle Istituzioni. È con l’inciviltà che gli attivisti pensano di protestare in difesa dell’Ambiente?”, domanda. Gli fa eco il ministro alle Politiche europee con deleghe a Pnrr e politiche di coesione, Raffaele Fitto. “Sporcare opere d’arte, monumenti o edifici storici per rivendicare un mondo più pulito è una delle forme di protesta più assurde e stupide. Nessuna giustificazione per gli autori, in questo caso siamo di fronte anche a un’offesa contro le istituzioni. Un grazie ai Carabinieri”, scrive su Twitter. Canale sul quale si esprime anche la ministra per le Riforme Istituzionali e la Semplificazione normativa, Maria Elisabetta Alberti Casellati (ex presidente dell’Assemblea di Palazzo Madama) – “Imbrattare la facciata del Senato non ha nulla a fare con la difesa dell’ambiente. Questa è la vernice dell’ignoranza e dell’inciviltà”- nonché il ministro della Difesa, Guido Crosetto: “Scegliere di ‘sporcare’ opere d’arte o edifici storici, per difendere l’ambiente sarebbe un po’ come organizzare una cena tra amici a tema Asado argentina, per fare battaglie vegane?”.
Per la ministra del Turismo, Daniela Santanchè: “Imbrattare la facciata di un’istituzione non significa difendere l’ambiente, è solo un gesto incivile e immaturo, che lascia il tempo che trova e che, anzi, offende tutto ciò che il Senato rappresenta in quanto organo democratico della nazione: non c’è niente di eroico, in questo, c’è soltanto da condannare”. E aggiunge: “Dal nostro canto il ministero è davvero attento alle tematiche ambientali, e lo dimostra con le diverse iniziative a sostegno del turismo sostenibile”. Secondo il senatore del Terzo polo e leader di Iv, Matteo Renzi “chi vandalizza un palazzo delle Istituzioni pensando di difendere l’ambiente capisce poco. Chi giustifica i vandali che imbrattano dimostra di capire ancora meno”, scrive sui social.
Il senatore Questore Antonio De Poli sottolinea che si tratta di un gesto “oltraggioso, grave e inaccettabile nei confronti delle nostre istituzioni. Sono episodi inqualificabili che vanno condannati con forza in maniera unanime perché dietro di essi si cela un linguaggio intimidatorio che è assolutamente intollerabile”. Di medesimo avviso il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, che aggiunge: “Non esiste alcuna giustificazione possibile: non è così che si sensibilizza l’opinione pubblica sul tema dell’ambiente, anzi. Questi soggetti con le loro azioni gettano discredito su tutti coloro i quali invece combattono legittimamente la battaglia per il clima”.
Il capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, Lucio Malan, definisce “grave” il gesto di questa mattina. “Purtroppo – sottolinea – con regolare puntualità si ripetono questi incivili atti vandalici nei confronti del patrimonio artistico, che evidenziano peraltro una ideologia malata per la quale è lodevole devastare inutilmente il patrimonio comune se si afferma di farlo per un confuso concetto di ambiente. Per Licia Ronzulli, presidente dei senatori di Forza Italia, “non si difende l’ambiente attaccando le istituzioni, sporcando palazzi, edifici storici, opere d’arte; rappresenta la strada più sbagliata per porre l’attenzione sui cambiamenti climatici”.
Secondo la capogruppo del Movimento 5 Stelle, Barbara Floridia: “La lotta al cambiamento climatico e la difesa dell’ambiente sono battaglie sacrosante, che però non possono in alcun modo giustificare forme di vandalismo e di sfregio ad opere d’arte ed a sedi istituzionali, come è avvenuto oggi al Senato della Repubblica”.