Dopo i temporali violenti, Caronte tornerà protagonista anche nel Nord Italia: la fase fresca durerà poco. In compenso i fenomeni temporaleschi stanno diventando sempre più intensi. Lo rileva ilMeteo.it, spiegando che una ricerca recente di Legambiente ha confermato che, con i cambiamenti climatici, i fenomeni estremi sono aumentati di 10 volte. Siamo passati dai 20 eventi climatici estremi all’inizio del secolo ai circa 200 degli ultimi 4 anni. In prevalenza si tratta di alluvioni e tornado, con circa il 60% dei danni provocati dalle piogge intense ed il 30% da colpi di vento, tornado e downbursts. Insomma il vento e la pioggia sono protagonisti del nostro maltempo diventato tropicale da almeno 20 anni, in modo esasperato rispetto all’era pre-cambiamento climatico. La risposta all’aumento della frequenza di questi eventi estremi è dunque il cambiamento climatico, il riscaldamento globale che fornisce maggiore energia alle supercelle temporalesche e ai venti tornadici.
Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma dunque il cammino parallelo di eventi estremi ed aumento delle temperature: dovremmo fermare questa tendenza, al momento possiamo intervenire solo con prevenzione e previsioni. Dal punto di vista strettamente previsionale nei prossimi giorni dovremmo assistere alla ‘quiete dopo la tempesta’. Certo è che dopo le tempeste apprezziamo soprattutto l’aria più fresca: questa mattina all’alba in Pianura Padana il termometro è sceso a 15°C di minima. Ma nei prossimi giorni tornerà il caldo infernale: l’anticiclone africano sarà di nuovo protagonista almeno fino al 6 luglio su tutta l’Italia. E protagonista Caronte lo è già stato, con un nuovo record oltre i 40°C a Roma, 42-44°C diffusi al Sud e picchi superiori in arrivo.