Un recentissimo rapporto, basato sull’analisi di oltre 400 articoli scientifici, interventi della società civile e casi di studio, ha messo nero su bianco come i combustibili fossili siano la principale causa dei grandi problemi che l’umanità deve oggi affrontare, dalla siccità allo scioglimento dei ghiacciai solo per stare ai più recenti e drammatici casi di cronaca nostrana. Il rapporto (scaricabile a questo link) è molto chiaro fin da suo titolo: ‘Fuelling Failure: Come carbone, petrolio e gas sabotano tutti i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile’.
Il rapporto è frutto del lavoro dei ricercatori dell’Università del Sussex coordinati da Freddie Daley su incarico dell’Iniziativa per il Trattato di non proliferazione dei combustibili fossili e di una lunga serie di istituzioni internazionali della società civile che si occupano di sviluppo sostenibile.
Nella sintesi, che concentra tutto il grande lavoro messo a disposizione, si conclude così: “Gli sforzi e le iniziative per raggiungere tutti i 17 SDG (Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, ndr) devono essere allineati con una rapida ed equa eliminazione dei combustibili fossili. Affrontare la produzione di combustibili fossili aiuterà a raggiungere gli SDGs eliminando il principale motore delle emissioni globali che causano il cambiamento climatico. L’eliminazione graduale dei combustibili fossili eviterà che le infrastrutture causino danni permanenti ai sistemi naturali e umani, riducendo significativamente i livelli letali di inquinamento. Una rapida diffusione delle fonti di energia rinnovabili creerà posti di lavoro inclusivi per tutti, aumenterà l’accesso all’energia, libererà le entrate del governo per altri scopi, come la risposta alle pandemie e l’istruzione, e migliorerà la salute e il benessere delle persone, delle comunità e della natura. È ora di riconoscere la realtà. Carbone, petrolio e gas stanno alimentando il fallimento degli SDG e il sistema delle Nazioni Unite deve reagire. Se l’umanità vuole raggiungere questi obiettivi e migliorare la vita di miliardi di persone, è necessario porre fine all’era dei combustibili fossili”.
Questo documento si ricollega facilmente a quanto scrisse già nel 2017 il Fondo Monetario Internazionale, istituzione che – è bene ricordarlo – ha lo scopo di promuovere l’economia e la finanza: i sussidi ai produttori di petrolio nel solo 2017 sono ammontati a 5200 miliardi di dollari, circa il 6,5 per cento del Pil globale.
Sempre citando testualmente il FMI: “I sussidi hanno lo scopo di proteggere i consumatori mantenendo i prezzi bassi. Ma hanno anche un costo elevato. I sussidi sono costosi da finanziare per i governi – e quindi per i contribuenti – e possono ostacolare gli sforzi dei governi per ridurre i deficit di bilancio. Sono anche in competizione con altre spese pubbliche prioritarie per strade, scuole e sanità”. E: “I guadagni fiscali, ambientali e di benessere derivanti dalla rimozione dei sussidi energetici sono sostanziali. A livello globale, i guadagni delle entrate nel 2015 sono stati stimati in circa 2800 miliardi di dollari (3,8% del Pil globale) e 3200 miliardi di dollari (4% del Pil globale) nel 2017. Queste riforme possono anche generare sostanziali benefici ambientali, come la riduzione delle emissioni di CO2 e delle morti premature dovute all’inquinamento atmosferico”.
Nel rapporto si citano dati che non lasciano dubbi: il 40 per cento dell’umanità si trova in condizioni di alta vulnerabilità rispetto agli effetti del cambiamento climatico; tra il 2012 e il 2018 ogni anno circa 8,7 milioni persone sono morte prematuramente a causa dell’inquinamento atmosferico da combustibili fossili; nel 2018, l’inquinamento da combustibili fossili ha causato 1,8 miliardi di giorni di lavoro persi a causa di malattia, 4 milioni di nuovi casi di asma tra i bambini e 2 milioni di nascite pretermine… Ci sono poi le conseguenze sulle migrazioni, per siccità o alluvioni o guerre causate dalla lotta per le risorse sempre più scarse.
Il rapporto ‘Fuelling Failure: Come carbone, petrolio e gas sabotano tutti i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile’ si conclude sottolineando come siano necessari impegni vincolanti equi, veloci e globali che limitino la produzione di combustibili fossili a livello globale, un quadro che integri gli impegni esistenti per la riduzione delle emissioni, l’inversione della perdita di biodiversità e la riduzione dell’inquinamento, che il mondo non riesce a rispettare a causa della produzione dilagante di combustibili fossili.
Freddie Daley ha avuto modo di affermare sul sito del Fossil Fuel Treaty: “Il 2030 è una linea di demarcazione per la salute del nostro Pianeta e della sua popolazione. Entro il 2030, l’umanità deve dimezzare le emissioni globali, raggiungendo al contempo tutti i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Si tratta di un’impresa impossibile senza un impegno globale concertato per limitare ed eliminare gradualmente la produzione di combustibili fossili in modo rapido, giusto ed equo, con le nazioni ricche che continuano a beneficiare della crescita economica alimentata da combustibili fossili a fare da apripista. Questa ricerca mette in luce l’incompatibilità tra sviluppo sostenibile e combustibili fossili e la posta in gioco se non riusciamo ad affrontare l’espansione incontrollata dei combustibili fossili“.
Ma cosa sono gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile? I 17 Goals (Obiettivi) sintetizzano una serie di questioni fondamentali per il futuro della vita umana sul Pianeta e prendono in considerazione tre dimensioni dello sviluppo sostenibile: quella economica, quella sociale e quella ecologica con la volontà mantenendo un equilibrio tra esse. L’obiettivo, fatto di azioni e traguardi molto concreti (sono 169), è quello di porre fine alla povertà, lottare contro l‘ineguaglianza, affrontare i cambiamenti climatici, costruire società pacifiche che rispettino i diritti umani. La convenzione è stata firmata il 25 settembre 2015 dai Governi dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite, e approvata dall’Assemblea Generale dell’ONU. I traguardi sono fissati per il 2030.
Questi i 17 obiettivi in sintesi, come detto ciascuno è poi dettagliato in traguardi molto concreti (qui è possibile iniziare ad approfondire): 1: Sconfiggere la povertà; 2: Sconfiggere la fame; 3: Salute e benessere; 4: Istruzione di qualità; 5: Parità di genere; 6: Acqua pulita e servizi igienico-sanitari; 7: Energia pulita e accessibile; 8: Lavoro dignitoso e crescita economica; 9: Imprese, innovazione e infrastrutture; 10: Ridurre le disuguaglianze; 11: Città e comunità sostenibili; 12: Consumo e produzione responsabili; 13: Lotta contro il cambiamento climatico; 14: Vita sott’acqua; 15: Vita sulla Terra; 16: Pace, giustizia e istituzioni solide; 17: Partnership per gli obiettivi.