L’Italia si conferma Paese virtuoso nella raccolta differenziata e nel riciclo del vetro. A testimoniarlo sono i dati relativi al 2021 diffusi di recente da CoReVe (Consorzio Recupero Vetro) che parlano di 2.417.000 tonnellate di rifiuti d’imballaggio in vetro differenziate, con un aumento annuo dello 0,9%. Ancora più netto è l’incremento della quantità di rifiuti avviati al riciclo: +1,8% a quota 2.182.858 tonnellate. Il tasso di riciclo è arrivato al 76,6%, performance questa superiore all’obiettivo del 75% fissato dall’Ue per il 2030. Il vetro spicca anche nel confronto con gli altri materiali da imballaggio: secondo i numeri forniti da Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi), in Italia nel 2021 soltanto la carta vanta una quota maggiore di avvio al riciclo (85%). A seguire ci sono acciaio (72%), alluminio (68%), legno (65%) e plastica-bioplastica (56%).
Va però notato che nel 2021 si è registrato un arretramento della percentuale di imballaggi in vetro avviati al riciclo: dal 78,6% del 2020 al 76,6% dello scorso anno. Due le motivazioni dietro a questo risultato. Da un lato l’aumento del 4,6% del totale degli imballaggi in vetro immessi al consumo legato alla ripresa post Covid delle attività di ristorazione e turistiche. Dall’altro, sottolinea CoReVe, l’incremento della domanda di rottame da parte dei produttori italiani che ha reso necessaria l’importazione di 210.000 tonnellate di rottame di vetro da altri Paesi, quantità questa che non concorre a determinare i risultati di riciclo nazionali.
Nonostante questa (parziale) battuta d’arresto, il trend positivo delle buone pratiche legate al vetro è evidente e costante. Basti pensare che nel 2012 la raccolta differenziata di imballaggi in vetro si fermava a 1.568.000 tonnellate, cioè circa 850.000 meno di oggi. Lo sforzo volto a aumentare il riciclo del vetro ha ricadute importanti in termini di benefici per l’ambiente. CoReVe parla di una riduzione totale delle emissioni di CO2 pari a circa 2,4 milioni di tonnellate grazie ai processi di riciclo e di un risparmio di energia di circa 412 milioni di metri cubi di gas da parte dell’industria vetraria italiana. Inoltre, l’aumento delle quantità riciclate ha permesso anche di preservare 3,9 milioni di tonnellate di materie prime necessarie per la produzione degli imballaggi.
Tra le note dolenti riguardo al riciclo del vetro in Italia emerge l’ampia forbice tra regioni settentrionali e meridionali. Se la media nazionale della raccolta pro capite nel 2021 si attesta a 41 kg, il Nord arriva a 47,5 kg mentre il Sud si ferma a 33,7 kg (per il Centro la media è di 37 kg). Il gap si è ridotto negli ultimi anni ma rende evidente come sia necessario agire soprattutto nelle regionali centro-meridionali per cercare di far diminuire le oltre 400mila tonnellate di imballaggi in vetro che ancora oggi finiscono ogni anno in discarica. Non è un caso che proprio al Mezzogiorno sia dedicata buona parte dei 10 milioni di euro di investimenti previsti dal recente accordo tra CoReVe e Anci che rappresenta il più importante intervento strutturale degli ultimi anni per la raccolta differenziata del vetro. In particolare, ai comuni di Lazio, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Campania è dedicato uno specifico bando da 4 milioni di euro per ottenere finanziamenti parziali a fondo perduto erogati da CoReVe destinati all’acquisto di nuove attrezzature, all’implementazione di progetti territoriali e alla realizzazione di progetti di comunicazione a supporto della raccolta differenziata di vetro.