Il 5 giugno è la Giornata mondiale dell’Ambiente. Ma come è nata e perché si festeggia? Nel 1972, durante la conferenza di Stoccolma sull’Ambiente umano, le Nazioni Unite scelsero questa data per incoraggiare la consapevolezza e l’azione a livello mondiale a favore dell’ambiente. Un’altra risoluzione, adottata dall’Assemblea generale lo stesso giorno, ha portato alla creazione dell’Unep, il programma ambientale dell’Onu. La Giornata mondiale dell’ambiente è la più grande piattaforma globale per la sensibilizzazione dell’opinione pubblica in materia ambientale ed è celebrata da milioni di persone. Quest’anno è ospitata dall’Arabia Saudita.
Perché partecipare? Il tempo, avverte l’Onu, “sta per scadere e la natura è in modalità di emergenza”. Per mantenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5°C in questo secolo, bisogna dimezzare le emissioni annuali di gas serra entro il 2030. Senza un intervento, “l’esposizione all’inquinamento atmosferico oltre le linee guida di sicurezza aumenterà del 50% entro un decennio e i rifiuti di plastica che finiscono negli ecosistemi acquatici quasi triplicheranno entro il 2040”.
In tutto il mondo gli ecosistemi sono minacciati. Dalle foreste alle zone aride, dai terreni agricoli ai laghi, gli spazi naturali da cui dipende l’esistenza dell’umanità stanno raggiungendo un punto di svolta. Secondo la Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione, fino al 40% delle terre del pianeta è degradato, con conseguenze dirette sulla metà della popolazione mondiale. Il numero e la durata delle siccità sono aumentati del 29% dal 2000 e, in assenza di interventi urgenti, la siccità potrebbe colpire oltre tre quarti della popolazione mondiale entro il 2050.
Il ripristino dei terreni è un pilastro fondamentale del Decennio delle Nazioni Unite per il ripristino degli ecosistemi (2021-2030), un appello per la protezione e la rinascita degli ecosistemi in tutto il mondo, fondamentale per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.
Per questo motivo la Giornata mondiale dell’ambiente 2024 si concentra sul ripristino del territorio, sull’arresto della desertificazione e sulla costruzione della resilienza alla siccità con lo slogan ‘La nostra terra. Il nostro futuro. Noi siamo la #GenerazioneRestauro’. “Non possiamo tornare indietro nel tempo – dice l’Onu – ma possiamo far crescere le foreste, riattivare le fonti d’acqua e ripristinare i terreni. Siamo la generazione che può fare pace con la terra”.
Nel 2024 ricorrerà il 30° anniversario della Convenzione delle Nazioni Unite sulla lotta alla desertificazione. La sedicesima sessione della Conferenza delle Parti (COP16) della Convenzione delle Nazioni Unite sulla lotta alla desertificazione (UNCCD) si terrà nella capitale saudita, Riyadh, dal 2 al 13 dicembre 2024.