Elezioni, Maggino (Aiquav): Chi punta sul benessere fa la cosa giusta per il Paese

“Oggi il tema realmente significativo nel contesto politico e non solo, è quello di puntare su strumenti in grado di promuovere benessere collettivo. Abbiamo già visto tutti i limiti di un modello di sviluppo esclusivamente basato sul Pil, il cui valore cresce anche in assenza di benessere diffuso. La crescita del Pil deve diventare non più il fine da perseguire, ma solo uno strumento che, insieme ad altri, possa contribuire all’obiettivo di migliorare la qualità della vita umana”. Lo dichiara in una nota la professoressa Filomena Maggino, già consigliere del Presidente del Consiglio sulla Qualità della Vita, oggi presidente dell’Associazione Italiana per gli studi sulla qualità della vita (Aiquav). “Come noto, a livello internazionale, esistono molte agenzie dette ‘di rating’ che valutano e classificano i Paesi sulla base di parametri strettamente finanziari ed economici, a volte anche condizionando pesantemente le decisioni dei governi nazionali. Sarebbe opportuno promuovere la creazione di un’agenzia di rating focalizzata sul livello di qualità della vita, affiancando così agli esercizi già realizzati di valutazione strettamente finanziaria e quantitativa, una analisi più qualitativa”, spiega.

“Tali valutazioni saranno necessariamente più sistemiche e terranno conto della multidimensionalità e complessità della realtà”, sottolinea ancora Maggino. “Mentre le tradizionali agenzie di rating del credito traggono profitto dall’emissione di giudizi sulla capacità di rimborso dei Paesi che emettono prestiti obbligazionari (giudizi che vengono adottati dagli investitori per stimare il rischio dell’investimento e le possibilità di eventuali default), una agenzia nazionale di rating sulla qualità della vita elaborerà delle valutazioni complessive che consentiranno di individuare i ‘segnali’ di eventuali ‘default’ intesi come, per esempio, ‘condizioni di deterioramento del tessuto sociale di una nazione’, attraverso i ‘sensori’ rappresentati dagli indicatori che superino la logica del Pil come indicatore unico di valutazione. In questa prospettiva – conclude – i principali utilizzatori dell’Agenzia dovrebbero essere i cittadini ma anche pianificatori, amministratori, politici”.