Emissioni giù del 45% entro il 2030 o rischio catastrofe. L’allarme Onu

Il segretario generale, Antonio Guterres: "la finestra per agire e invertire la tendenza si sta chiudendo. E si sta chiudendo molto rapidamente”

Una finestra che si chiude e il rischio di una catastrofe globale. A pochi giorni dall’inizio della Conferenza sul clima delle Nazioni Unite, la Cop27 che si terrà a Sharm El-Sheikh dal 6 al 18 novembre, è proprio l’Onu a lanciare l’allarme sui rischi di non invertire la rotta sulle emissioni e sul contrasto ai cambiamenti climatici. L’ultima edizione del rapporto ‘Emissions Gap Report 2022’, pubblicato oggi dall’Unep (United Nations Environment Programme – il programma delle Nazioni Unite sull’ambiente) parla chiaro: il mondo dovrebbe ridurre del 45% le emissioni di gas serra entro il decennio per scongiurare una “catastrofe” di dimensione globale.

Il rapporto annuale fornisce un quadro sui percorsi globali delle emissioni e sui progressi verso il raggiungimento degli impegni di mitigazione e degli obiettivi dell’accordo di Parigi sul clima del 2015 e si intitola in maniera evocativa ‘The Closing Window’, perché osserva che “la finestra per agire e invertire la tendenza si sta chiudendo. E si sta chiudendo molto rapidamente”, ha avvertito il segretario generale Onu, Antonio Guterres, in un video messaggio durante la presentazione del rapporto. “La finestra per agire ed evitare che la temperatura globale aumenti oltre i 1,5°C si sta chiudendo velocemente: le emissioni di gas serra devono essere ridotte del 45% entro il decennio”, ha sottolineato Guterres, mettendo in guardia sul rischio che le temperature globali possano “raggiungere i 2,8°C entro la fine del secolo” mantenendo gli impegni attuali delle nazioni che nel 2015 hanno sottoscritto gli accordi sul clima di Parigi e quindi il mondo vada incontro “a una catastrofe globale“.

Il rapporto evidenzia che gli impegni nazionali aggiornati dalla Cop26 – la Conferenza sul clima delle Nazioni Unite che si è tenuta nel 2021 a Glasgow, nel Regno Unito – non sono sufficienti a centrare gli obiettivi dell’accordo di Parigi sul clima sottoscritto nel 2015 di limitare il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2°C, preferibilmente 1,5°C. Ma gli impegni aggiornati un anno fa contribuiscono a ridurre appena dell’1% le emissioni di gas serra previste per il 2030. Le politiche attualmente in vigore, sottolinea l’Onu, indicano che si arriverà a un aumento della temperatura di 2,8°C entro la fine del secolo, mentre l’attuazione degli impegni attuali ridurrà questo solo a un aumento della temperatura di 2,4-2,6°C entro la fine del secolo, rispettivamente per gli impegni condizionali e incondizionati. Il rapporto osserva che solo un rafforzamento degli impegni e con una radicale “trasformazione del sistema” definita come “urgente” potrebbe portare a limitare le emissioni di gas serra entro il 2030: il 45% rispetto alle proiezioni basate sulle politiche attualmente in atto per arrivare a centrare l’obiettivo del 1,5°C e il 30% per 2°C.