Fridays for Future tornano in piazza: “Da 3 anni partiti non ci ascoltano”

“Fenomeni estremi come quello accaduto nelle Marche sono sempre più frequenti e più distruttivi", ha spiegato Agnese Casadei, portavoce nazionale del movimento

FFF

Che gli effetti legati al cambiamento climatico sarebbero stati devastanti il Fridays for Future lo ripete da almeno tre anni, da quando cioè è iniziata la mobilitazione globale in difesa dell’ambiente, soprattutto da parte di giovani su impulso dell’attivista Greta Thunberg. “Ma sembra che i partiti non abbiano, e non stiamo, ascoltando le migliaia di persone scese in piazza”, continuando a rallentare i processi verso una transizione ecologica. E alimentando, di fatto, la possibilità di eventi estremi come quanto accaduto nelle Marche. Ne è convinta Agnese Casadei, portavoce nazionale di Fridays for Future, parlando a Gea. “Fenomeni estremi come quello accaduto nelle Marche sono sempre più frequenti e più distruttivi. Sappiamo che di alluvioni ce ne sono state, purtroppo, negli scorsi anni: ma se è vero che in passato erano un’eccezionalità adesso sembra essere diventata la normalità, in cui si interviene dopo, a tragedia avvenuta”, sostiene lanciando l’allarme: “se non continueremo a non agire in modo preventivo contro gli effetti del cambiamento climatico continueremo ad avere devastazioni abituali, in termini di vite e ambientali, ma anche economici”.

Con la crisi energetica molti Stati hanno rallentato i piani per una transizione ecologica, tornando a guardare all’utilizzo del fossile o a un nucleare definito ‘pulito’. Un errore, secondo il movimento a difesa del clima. Lo stesso governo italiano sta rivalutando il fossile, “ed è un gravissimo errore, non è questa la soluzione alla carenza del gas – spiega Agnese – proprio degli studi mostrano come sia possibile dimezzare la dipendenza da gas russo in poco tempo investendo in rinnovabili. Ma ci vuole la volontà politica”. Sempre in Italia, è fermo da tempo un piano per le rinnovabili, “fermato per motivi ‘fantoccio’ da Comuni o Regioni”: per una transizione ecologica rapida le soluzioni esistono, e possono essere vantaggiose anche dal punto di vista economico. “Ma la politica continua a rimandare” ribadisce la portavoce dei Fff.

Una politica che spesso è stata sorda agli appelli dei movimenti ecologisti e delle migliaia di giovani che da anni scendono in piazza con il Friday for Future: “Torneremo in piazza la prossima settimana con una grande manifestazione internazionale: sono 3 anni che organizziamo grandi manifestazioni ma sembra che i partiti non vogliamo ascoltare le centinaia di migliaia di giovani che si sono riversati nelle piazze. Ma la politica non è questo? Ascoltare proposte sensate che arrivano dalla cittadinanza”. Quello che si chiede, comunque, oltre a un’attenzione maggiore dei partiti, è una maggiore partecipazione. “Il tema è centrale e abbiamo bisogno di farci sentire”.