Oggi si celebra la Giornata mondiale delle tartarughe marine, animali che nidificano nelle coste italiane e vivono nei nostri mari. Il Wwf, per questa occasione, ha pubblicato il nuovo report ‘Italia, penisola delle tartarughe’, che racconta vita e minacce di questa specie, ma anche tutti i progetti che l’organizzazione porta avanti e i risultati ottenuti per la loro tutela.
Il Mediterraneo, che ospita tre specie di tartaruga marina: la tartaruga comune (Caretta caretta), la tartaruga verde (Chelonia mydas) e, sebbene più rara, la tartaruga liuto (Dermochelys coriacea), è zona chiave per questi rettili e hotspot di biodiversità, ma anche di minacce antropiche. Infatti, il mare si sta scaldando sempre più velocemente ed è invaso dai rifiuti: ogni anno, 570 mila tonnellate di plastica finiscono in mare. Un altro pericolo è rappresentato dalla pesca. Sono oltre 150.000, le tartarughe che ogni anno vengono catturate accidentalmente da ami, lenze e reti e oltre 40.000 muoiono. Solo in Italia, ogni anno ne vengono catturate 25.000 da reti a strascico.
Il Wwf Italia si occupa della conservazione delle tartarughe marine da oltre 25 anni, lo fa attraverso un’ampia attività di ricerca, monitoraggio, tutela dei nidi, recupero e riabilitazione di tartarughe grazie a specifici progetti approvati ed autorizzati dal Ministero dell’Ambiente, oggi Mite (Ministero della Transizione Ecologica).
Le attività di monitoraggio sono cresciute negli ultimi anni grazie anche al progetto Life Euroturtles e, ogni estate, coinvolgono centinaia di volontari che, affiancati da operatori esperti, hanno non solo collaborato nella ricerca delle tracce lasciate sulle spiagge dalle tartarughe marine, ma anche nella successiva tutela dei nidi. Queste operazioni hanno coinvolto più di 100 volontari che ogni anno percorrono a piedi circa 5.000 km di spiagge. I risultati raggiunti grazie a questi sforzi di monitoraggio sono stati notevoli. Si pensi che in tutt’Italia, solo nel 2020, gli operatori e volontari del Wwf Italia sono intervenuti su 108 nidi da cui sono emersi più di 5.000 piccoli che hanno raggiunto il mare. La maggior parte dei nidi sono stati identificati in Sicilia, ben 81, seguita dalla Calabria con 26 e dalla Basilicata con 1 nido. Il risultato è da considerarsi particolarmente significativo se si pensa che nel 2019 i nidi ritrovati erano stati 46, 26 nel 2018.
L’organizzazione di protezione ambientale, nel corso degli anni, ha organizzato anche numerosi eventi di sensibilizzazione, liberazioni di tartarughe e incontri di educazione ambientale che hanno coinvolto centinaia di appassionati e curiosi, creando molteplici opportunità di dialogo sulla conservazione della Caretta caretta.
(Photo credits: © Michel Gunther_WWF)