Il Pianeta soffoca. Biden spinge lotta al climate change: “Minaccia reale”

Per il 46º presidente degli Stati Uniti si tratta di un "pericolo chiaro e reale che mette in gioco la salute dei cittadini"

Biden

Ostacolato dal Congresso e limitato dalla Corte Suprema, Joe Biden ha comunque cercato di rilanciare le sue promesse sul clima, annunciando nuove misure di contrasto al climate change.

Il Pianeta soffoca: il cambiamento climatico è “un pericolo chiaro e reale, una “minaccia esistenziale per la nostra nazione e per il mondo“, tuona. “È in gioco la salute dei nostri cittadini“, così come “la nostra sicurezza nazionale” e “la nostra economia“, puntualizza, visitando il sito di una ex centrale elettrica a carbone nel Massachusetts, chiusa dal 2017 e in fase di conversione all’energia eolica. Dato che “il Congresso non sta facendo ciò che dovrebbe“, lamenta il 79enne democratico, che ha appena subito una grave battuta d’arresto parlamentare sul suo programma di riforma ambientale, “userò i miei poteri esecutivi“.

I membri eletti del suo partito gli chiedono di dichiarare lo “stato di emergenza climatica, una mossa il cui impatto non è chiaro ma che potrebbe conferirgli ulteriori poteri politici. Lo farà? “Deciderò presto“, ha assicurato al suo rientro a Washington nella tarda serata di mercoledì.

Intanto, gran parte dell’Europa soffoca per un’ondata di caldo eccezionale e gli Stati Uniti non sono risparmiati: circa 100 milioni di persone vivono attualmente in aree colpite da allerta o da caldo eccessivo.

I nostri figli e nipoti contano su di noi. Non è uno scherzo. Se non limitiamo il riscaldamento a meno di 1,5 gradi, perderemo tutto. Non si tornerà indietro“, ha detto il Presidente. “Non abbiamo più scuse“.

Il presidente intende andare avanti “al suo ritmo. Ha una serie di prerogative che può utilizzare” per iniziare, ha spiegato mercoledì alla CNN la sua principale consigliera per il clima, Gina McCarthy. Ma la Casa Bianca sottolinea che dichiarare lo stato di emergenza climatica rimane un’opzione.

Tra gli ordini esecutivi presentati mercoledì ci sono fondi aggiuntivi per aiutare a proteggere le regioni che devono affrontare il caldo estremo e misure per incrementare la produzione di energia eolica negli Stati Uniti. Nel dettaglio, l’agenzia federale incaricata di gestire disastri naturali e altre emergenze, la FEMA, stanzierà 2,3 miliardi di dollari per aiutare le comunità locali ad adattarsi ai cambiamenti climatici e alle loro conseguenze (ondate di caldo, siccità, inondazioni, ecc.). Il governo federale vuole anche sostenere le famiglie più svantaggiate e le aree abitative meno abbienti che non hanno accesso all’aria condizionata, ad esempio aiutando alcune famiglie a pagare le bollette dell’elettricità. Infine, l’amministrazione permetterà l’installazione di capacità eoliche nel Golfo del Messico che potrebbero fornire elettricità a 3 milioni di abitazioni.

La Casa Bianca assicura di essere determinata a rispettare gli impegni assunti in materia di clima, tra cui la riduzione delle emissioni di gas serra.

Biden, rientrato nell’accordo sul clima di Parigi lasciato dal suo predecessore Donald Trump, ha annunciato ad aprile 2021 che gli Stati Uniti ridurranno le loro emissioni di gas serra del 50-52% entro il 2030, rispetto al 2005.

Ma il Presidente degli Stati Uniti, come per il diritto all’aborto, la regolamentazione delle armi e molti altri progetti di riforma, sta nuovamente sperimentando i limiti del suo potere sull’ambiente: non ha una chiara maggioranza al Congresso e la magistratura è contro di lui.

Il suo programma sul clima ha subito un duro colpo quando il senatore democratico Joe Manchin, il cui voto è cruciale, ha dichiarato che non sosterrà la legislazione per spostare l’economia statunitense verso fonti di energia pulita, condannandola probabilmente al fallimento.

E Biden deve affrontare una Corte Suprema che è diventata ferocemente conservatrice e profondamente ostile alla regolamentazione centralizzata, avendo appena limitato fortemente i poteri del governo federale nella lotta contro il riscaldamento globale.

(Photo credits: Brendan Smialowski / AFP)