Non è segnata su alcuna carta geografica, ma a maggio, a largo di Mandelieu-la-Napoule comparirà un’isola, Canua Island, che ha già creato il caos nel mondo degli ambientalisti. Ma di cosa si tratta? Sarà una sorta di spiaggia privata – che promette di essere una delle più esclusive della Costa Azzurra – con un lounge bar, ristoranti, una piscina di acqua dolce e persino una suite di 45 mq per pernottare. Una “aberrazione ecologica” l’hanno definita i detrattori. Nessuno sa ancora esattamente come sarà questo esclusivo parco galleggiante, la cui costruzione sta per essere ultimata nel porto di La Spezia. Dopo l’ispezione di una commissione di sicurezza, la ‘nave’, immatricolata in Francia, raggiungerà la baia di Mandelieu “ad aprile, per un avvio delle operazioni auspicato a maggio“, spiega una fonte vicina ai promotori del progetto. Dopo alcune campagne mediatiche, “i fondatori desiderano ora concentrarsi sulla finalizzazione dell’iniziativa e non alimentare ulteriormente le polemiche“, fa sapere l’agenzia che cura la loro comunicazione.
Canua Island è stata immaginata da Marc Audineau, ex numero uno al mondo di vela ed ex atleta olimpico, poi fino al 2014 direttore della comunicazione di Foncia, insieme Tony Philp, ex campione del mondo di windsurf. Membro di una famiglia a capo di un grande gruppo industriale nel settore dei trasporti marittimi e dei porti turistici, Philp in passato aveva creato una piattaforma simile, Cloud 9, un bar flottante definito ‘il paradiso galleggiante delle Fiji’.
Il Comune di Cannes ha emesso “parere sfavorevole“ all’accoglienza della piattaforma, per “proteggere l’ambiente e la sicurezza della navigazione marittima“. E, tra l’altro, l’amministrazione comunale ha parlato di “concorrenza sleale” con gli stabilimenti balneari ‘tradizionali’ che pagano un canone. Per Renaud Muselier, presidente del Consiglio regionale di Provenza-Alpi-Costa Azzurra, bisogna “rifiutare questa aberrazione ecologica nella regione più bella del mondo, dove il criterio clima-biodiversità è una regola d’oro“.
Ma per i suoi promotori l’isola di Canua creerà 100 posti di lavoro ed è stata costruita “nel rispetto del mare e della natura”. Il riferimento è a una “nave eco-progettata, a basse emissioni di carbonio, che genera tre volte meno emissioni di carbonio durante la costruzione rispetto a una barca a vela“. I rifiuti saranno “smistati a bordo” poi trasportati a terra e la nave si ancorerà “su fondali sabbiosi“, senza minacciare la posidonia.
Il progetto, per il quale sono stati investiti 15 milioni di euro, è sostenuto dalla Banca Pubblica Investimenti (BPI), nell’ambito di un partenariato con la Regione. Quanto a Mandelieu, il Comune continua a difendere un progetto “molto innovativo ed ecologico” ma dice di “attendere la fine dell’istruttoria” delle richieste di autorizzazioni amministrative per decidere “sul principio di un possibile ormeggio nel golfo“.
Photo credit: pagina Facebook Canua Island