Sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dei rifiuti plastici è la missione dell’artista di Amman Maria Nissan, che dà vita a opere d’arte originali realizzate con il riciclo. Una delle più note si trova sulla facciata di un edificio della capitale giordana. La gigantesca creazione colorata è composta da oltre 2.000 bottiglie di plastica, quasi 1.000 sacchetti di plastica e più di 150 tubi di narguilè.
L’americana di origine irachena dice di essersi innamorata di Amman quando ha visitato la città per la prima volta tre anni fa. Ma allo stesso tempo ha provato “rabbia” e “frustrazione” nel vedere cumuli di rifiuti nelle strade e nei siti naturali. “Nonostante la bellezza della città, quando si cammina per le strade si vedono rifiuti di ogni tipo“, ha spiegato la 35enne. “Non posso ignorare i tanti sacchetti di plastica, le bottiglie di vetro, le lattine di bibite, gli imballaggi“, dice Maria, che ama indossare un vestito fatto di sacchetti blu dell’Ikea.
Formatasi nel disegno e nella pittura negli Stati Uniti e in Italia, ha deciso di raccogliere rifiuti per dar loro una seconda vita e trasformarli in opere d’arte, come collage di volti di donna o di fiori. La sua casa è piena di ogni sorta di oggetti in plastica, dagli spazzolini da denti ai cucchiai, passando per accendini e penne.
“UN PROBLEMA DI TUTTI”
“L’arte creata con la plastica è un modo concreto per sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi ambientali che colpiscono i giordani, i loro figli, ma anche la natura“, afferma l’autrice. “Una bottiglia di plastica gettata in una valle impiegherà 450 anni per decomporsi“, ha detto, denunciando gli effetti delle “microplastiche che inquinano il suolo, l’acqua e la natura“. Il lavoro di Maria è stato esposto in 12 mostre in tutta la Giordania, in Italia e in Grecia, ed è presente sul suo canale Instagram @marianissanart, con l’obiettivo di cambiare atteggiamenti e abitudini. Secondo il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP), i giordani utilizzano tre miliardi di sacchetti di plastica all’anno, di cui solo il 7% viene riciclato. Maria esorta le persone a evitare questi prodotti a favore di borse riciclabili e sostiene una tassa sulle borse di plastica monouso. “Le conseguenze dell’inquinamento causato dai prodotti di plastica monouso non si avvertono subito, quindi è difficile far sentire le persone responsabili delle proprie azioni“, afferma l’autrice. “Non è responsabilità di nessuno finché non diventa un problema di tutti“, aggiunge.
(Photo by KHALIL MAZRAAWI / AFP)