In Italia 1 settimana in meno di temperature sotto zero in 10 anni. Torino in testa

E' quanto emerge da uno studio di Climate Central che prende in esame i mesi di dicembre e febbraio

Il cambiamento climatico sta portando a inverni più caldi, soprattutto in Europa, con molti più giorni sopra gli 0°C, il che potrebbe avere conseguenze per il turismo, l’agricoltura e la salute, secondo uno studio di Climate Central pubblicato martedì. E in Italia è stata registrata un’intera settimana di temperature invernali sopra lo zero nella decade 2014-23.

L’istituto di ricerca americano stima che più di un terzo (44) dei 123 Paesi e quasi la metà (393) delle 901 città analizzate abbiano perso almeno l’equivalente di una settimana di giorni senza gelo all’anno a causa del riscaldamento antropico. L’analisi prende in esame le temperature minime tra i mesi di dicembre e febbraio – che corrispondono all’inverno nell’emisfero settentrionale – nel decennio 2014-2023.

Lo studio conclude che il cambiamento climatico ha aumentato in particolare il numero di giorni invernali con temperature positive in Europa, il continente che si riscalda più rapidamente al mondo. I Paesi più colpiti sono stati la Danimarca e gli Stati baltici, ma anche l’Italia è in vetta alla classifica. Torino, infatti, è la terza città al mondo con il maggior numero di giorni sopra lo 0°C aggiunti dal cambiamento climatico: si tratta di 30 giorni all’anno (su 64 totali), che sarebbero altrimenti stati sotto lo zero. Peggio di Torino solo Fuji, in Giappone e Kujand, in Tajikistan. Verona, Brescia e Milano hanno perso rispettivamente 29, 26 e 22 giorni di temperature sotto lo 0°C.

L’Italia fa parte del continente che si riscalda più rapidamente al mondo e il riscaldamento delle città del Paese è evidente – dice Kristina Dahl, responsabile scientifico di Climate Central – delle 901 città globali che abbiamo analizzato, tre delle prime dieci che hanno perso il maggior numero di giorni invernali di gelo a causa dei cambiamenti climatici sono in Italia. Questa tendenza allarmante dovrebbe servire da campanello d’allarme ai responsabili politici per ridurre rapidamente le emissioni“.

Neve, ghiaccio e freddo, un tempo simboli della stagione invernale, stanno rapidamente scomparendo in molti luoghi, minacciando ecosistemi, economie e tradizioni culturali”, aggiunge l’esperta. Queste gelide giornate invernali sono “cruciali” per una serie di settori, dagli sport invernali alla produzione di acqua potabile, che dipendono dalla quantità di neve, osserva l’autrice. Gli autori sottolineano anche le conseguenze per la salute: il freddo aiuta a regolare le popolazioni di insetti portatori di malattie come zanzare e zecche, mentre gli inverni più brevi favoriscono la diffusione dei pollini e quindi delle allergie.

Anche l’agricoltura può essere influenzata dal fenomeno, in particolare per la crescita di alcuni frutti come mele e pesche, che richiedono periodi di freddo prolungati, osserva lo studio.