La prima perturbazione atlantica del 2023 ha portato e sta portando forte maltempo con tanta pioggia e venti di burrasca; è tornata anche la neve sulle Alpi e localmente sulla dorsale appenninica.
Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma che questa perturbazione atlantica uscirà velocemente dall’Italia lasciando come ricordo il vento forte. La giornata di martedì 10 ha visto protagonista il Maestrale, specie in Sardegna ma anche sul meridione e parte delle regioni centrali. Al Nord, il protagonista è stato invece il Foehn, il vento secco e relativamente caldo che scende dalle Alpi. Il Foehn, termine di lingua tedesca, in italiano viene chiamato Favonio, dal latino Favonius cioè favorevole: questo vento, nei tempi antichi, era favorevole alle coltivazioni portando aria mite durante l’inverno. Adesso, con i cambiamenti climatici, il Favonio non serve più: fa già caldo normalmente, anche senza questo vento secco, da cui tra l’altro deriva anche il nome dell’asciugacapelli.
Le temperature, dopo un diffuso calo notturno a causa del cielo sereno al Centro-Nord e a causa dei venti di Maestrale al Sud, torneranno a salire riportandosi sopra la media del periodo. Non toccheremo valori record come nelle ultime settimane, ma non vedremo il freddo invernale ancora per molti giorni. Nel dettaglio, con lo spostamento della perturbazione verso la Grecia, avremo residue piogge specie sul medio Adriatico, in Puglia, Calabria e Sicilia.
La giornata di mercoledì 11 sarà in prevalenza serena, poi, dalla sera, l’arrivo di una nuova veloce perturbazione atlantica porterà un peggioramento verso il Nord-Ovest e la Toscana. Giovedì questa perturbazione scaricherà piogge diffuse al Centro-Sud e marginalmente al Nord-Est ma, come quella in atto, sarà veloce e lascerà subito il Paese sempre verso la Grecia.
In seguito, con l’espansione dell’Anticiclone delle Azzorre sull’Europa occidentale, avremo di nuovo prevalenza di sole sullo Stivale: sembrerà di essere al 15 marzo o al 15 novembre e non al 15 gennaio, ma ormai ci siamo abituati; dobbiamo solo capire se siamo 2 mesi in anticipo rispetto alla primavera o 2 mesi in ritardo rispetto all’inverno.
Per adesso, per almeno altri 10 giorni non sono previste irruzioni di aria fredda polare degne della stagione. Anzi la situazione attuale vedrà l’arrivo di burrasche di vento da Ovest come avviene spesso nelle mezze stagioni: prestate dunque attenzione al Foehn e in generale a Eolo, non restate fermi sotto alberi o strutture pericolanti ma soprattutto serrate gli ormeggi!