Jane Goodall: “Ci stiamo avvicinando a punto di non ritorno”

È l'allarme lanciato dalla famosa etologa e attivista ambientale britannica che esorta a lottare contro il "pensiero a breve termine"

L’umanità sta esaurendo le sue risorse di fronte al cambiamento climatico. “Ci stiamo letteralmente avvicinando a un punto di non ritorno“, è all’allarme lanciato dalla famosa etologa e attivista ambientale britannica Jane Goodall che, dall’alto dei suoi 88 anni, esorta a lottare contro il “pensiero a breve termine” per rompere l’impasse. “Se si guarda in giro per il mondo cosa sta succedendo con il cambiamento climatico.. è terrificante. Facciamo parte dell’ordine naturale e dipendiamo da ecosistemi sani“.

La prima scienziata ad aver osservato, in Tanzania, comportamenti simili a quelli degli umani negli scimpanzé, come la capacità di costruire strumenti, Jane Goodall ha cambiato lo sguardo dell’uomo sulla natura. Instancabile ambasciatrice dei primati, ha avuto la prima consapevolezza dei rischi ambientali negli anni ’80 in Mongolia: una volta ricoperte di alberi, le colline del paese sono state rase al suolo a causa della deforestazione. “La gente del posto taglia gli alberi per ottenere più terra, per coltivare più cibo mentre le famiglie crescono di numero, e anche per guadagnare soldi dal carbone e dalla legna“, ricorda. “Quindi, se non aiutiamo queste persone a trovare il modo di guadagnarsi da vivere senza distruggere il loro ambiente, non saremo in grado di salvare scimpanzé, foreste o qualsiasi altra cosa“.

Nonostante alcuni progressi negli ultimi decenni, agire più velocemente è essenziale per evitare il disastro, secondo la scienziata. “Sappiamo cosa dobbiamo fare“, ha detto. “Abbiamo gli strumenti necessari. Ma ci scontriamo con l’idea a breve termine di guadagno economico, contrariamente alla protezione a lungo termine dell’ambiente“. “Non pretendo di essere in grado di risolvere i problemi“, ha continuato. “Ma se guardiamo all’alternativa, che è continuare a distruggere l’ambiente, siamo condannati“.

La sua dotazione di 1,3 milioni di dollari è stata utilizzata in particolare per il Jane Goodall Institute, dedicato alla protezione della biodiversità, agli aiuti allo sviluppo sostenibile e all’educazione, e che cura i programmi per i giovani in 66 paesi. “Il nostro messaggio è che ognuno di noi ha un impatto sul pianeta ogni giorno e possiamo scegliere il tipo di impatto che abbiamo“, ha insistito Goodall. “Questo lo rende il mio più grande motivo di speranza“.

Photo credit: Fabrice COFFRINI / AFP