Due spiagge iconiche, quella di Cavo sull’Isola d’Elba e La Pelosa a Stintino nel nordovest della Sardegna, sono state unite attraverso un lungo percorso dall’avventura del Keep Clean and Run for Peace 2022, ottava edizione di un evento che ha l’obiettivo di raccontare l’inquinamento dei nostri mari ma anche le buone pratiche per proteggere l’ambiente. In 7 tappe Roberto Cavallo, divulgatore ambientale ed eco-atleta, e Giulia Vinco, ultra-runner, hanno attraversato correndo Toscana e Sardegna con un sacco per la raccolta dei rifiuti. Oltre 300 persone hanno partecipato alle azioni di pulizia organizzate nei 41 Comuni attraversati dalla manifestazione, raccogliendo complessivamente più di 223 chili di rifiuti abbandonati. Allo stesso modo, i due runner, accompagnati lungo i sentieri sardi dalla guida naturalistica e atleta paralimpico Lino Cianciotto, hanno accumulato nei 370 km di percorso oltre 150 kg di materiali abbandonati.
Lungo questo percorso, Roberto Cavallo ha anche ascoltato e accolto l’appello dei sindaci: “Ho raccolto il loro invito a farmi portavoce del messaggio nei confronti del Governo e del ministero per la Transizione ecologica di dar vita ad un progetto concreto, nazionale, per contrastare efficacemente l’abbandono dei rifiuti, a partire dall’affiancare le amministrazioni locali nei controlli e nel semplificare e supportare la gestione di questi rifiuti, spesso di costoso e non semplice smaltimento”.
Roberto Cavallo racconta l’emozione di tornare a incontrare persone e studenti, dopo le restrizioni per la pandemia: “È stato obiettivamente importante ed emotivamente coinvolgente. In particolare, è significativo il contatto con i ragazzi: quando mostri quello che hai raccolto, mostri le situazioni più imbarazzanti dei luoghi in cui loro vivono, hai reazioni vere, interessate ed emotivamente coinvolgenti. All’Elba, poi, abbiamo trovato ragazzi già molto preparati sull’argomento: un segno importante di consapevolezza in chi vive vicino al mare. Sempre dal punto di vista emotivo devo dire anche l’accoglienza all’istituto buddhista nel comune di Santa Luce (PI) è stato un altro momento davvero particolare: trovarci a meditare in centinaia di persone attorno a decine di chili di immondizia raccolta nei dintorni non è un fatto ordinario”.
Prosegue Cavallo: “Dal punto di vista dei paesaggi e delle situazioni di impatto dei rifiuti sull’ambiente abbiamo avuto più che altro conferme: anche nei luoghi più isolati, magari a un paio d’ore dai centri abitati, che ti aspetteresti essere puliti, trovi comunque rifiuti e magari abbandonati anche da chi vive nei paraggi. Questa è la dimostrazione di quanto sia importante lavorare sulla sensibilizzazione e la consapevolezza delle persone, a partire da giovani e giovanissimi. E la situazione peggiora regolarmente con l’avvicinarsi alla presenza umana, alle aree urbane: una cosa che riteniamo logica, quasi normale, ma che non dovrebbe esserlo. Ogni volta che appare l’asfalto, dopo avere attraversato strade sterrate, aumenta la concentrazione. Quasi ogni piazzola diventa una discarica. È incredibile pensare come teniamo pulito l’abitacolo dell’auto per scaricare quello che non ci serve più nella casa più grande e preziosa che abbiamo: l’ambiente che ci ospita”.
Il bilancio di Roberto Cavallo e Giulia Vinco, quindi del materiale raccolto durante la corsa e non nelle azioni di pulizia appositamente organizzate, è stato di 150 kg, quasi mezzo chilo a chilometri sull’intero percorso.
Durante la manifestazione, tre appuntamenti scientifici hanno accompagnato la corsa degli eco-runner. In diretta sui suoi profili social, Roberto Cavallo ha incontrato Silvio Greco, biologo marino e dirigente di ricerca della Stazione zoologica Anton Dohrn, Stefano Dominici, curatore del Museo di Geologia e Paleontologia di Firenze, e infine Antonio Ragusa, primario di ostetricia e ginecologia dell’Ospedale Fatebenefratelli di Roma, autore del libro ‘Nati con la camicia… di plastica’. Questi incontri, disponibili in streaming sulle pagine Facebook e LinkedIn di Roberto Cavallo, hanno permesso di approfondire le tematiche trattate durante la corsa, come lo stato del Mar Mediterraneo, i cambiamenti climatici e l’inquinamento da microplastiche, fornendo nuovi significati e un maggiore valore all’approccio scientifico della manifestazione.