La metà del mondo non è preparata ad affrontare i disastri ambientali

L’allarme arriva dal rapporto 'Global Status of Multi-Hazard Early Warning Systems - Target G', redatto dall'Ufficio Onu per la riduzione dei rischi di catastrofi e dall'Organizzazione meteorologica mondiale

catastrofe naturale

La metà dei Paesi del mondo non è preparata ad affrontare disastri naturali, perché non dispone di sistemi di allerta precoce multi-rischio in grado di anticipare le emergenze. L’allarme arriva dal rapporto ‘Global Status of Multi-Hazard Early Warning Systems – Target G’, redatto dall’Ufficio delle Nazioni Unite per la riduzione dei rischi di catastrofi e dall’Organizzazione meteorologica mondiale (Omm). “Gli eventi meteorologici estremi sono inevitabili. Ma non devono trasformarsi in disastri mortali”, ha detto Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, nel corso della presentazione del documento, invitando i Paesi “a investire in sistemi di allerta precoce“. Questi sistemi, ha aggiunto il segretario generale dell’Omm Petteri Taalas, “sono una misura di adattamento climatico collaudata ed efficace che può salvare vite e denaro“.

Il mondo – ha detto Guterres – non sta investendo nella protezione delle vite e nei mezzi di sussistenza delle persone in prima linea. Chi ha contribuito di meno alla crisi climatica“, quindi le economie emergenti, “sta pagando il prezzo più alto“. Intere popolazioni, insomma, sono colte alla sprovvista dai disastri climatici a cascata perché non esiste alcun meccanismo per prevenirli. Molti sistemi di allerta, infatti, coprono solo un tipo di calamità naturale, come inondazioni o cicloni, ma l’Onu sottolinea che investire in sistemi multi-rischio “è più urgente che mai“. Questi sistemi consentono, ad esempio, di mettere in guardia le popolazioni dal rischio di smottamenti del suolo a seguito di un terremoto o di una frana o di avvertire di una minaccia epidemiologica a seguito di forti piogge. In occasione della Giornata Mondiale della Meteorologia, che si è tenuta il 23 marzo, l’Onu aveva annunciato un ambizioso obiettivo: garantire, entro cinque anni, un sistema di allerta per ogni abitante della terra, capace di segnalare eventi estremi. Alla Cop27, l’Omm presenterà un piano d’azione proprio per raggiungere questo obiettivo.

Il cambiamento climatico ha fatto esponenzialmente aumentare il numero e la frequenza di eventi meteorologici in tutto il mondo. Il numero di disastri è quintuplicato tra il 1970 e il 2019 a causa dell’aumento dei gas serra. Basti pensare al Pakistan, dove le recenti inondazioni hanno causato 1700 morti e milioni di sfollati.