La pesca candidata al riconoscimento come Patrimonio Unesco. Un comparto, ricco di pratiche e mestieri, ancora troppo ‘sconosciuto’ che – attraverso il nuovo progetto PCP Patrimonio Culturale della Pesca, presentato a Roma nella Sala Clemente del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, dai FLAG (Fishery Local Action Group) italiani alla presenza del Sottosegretario di Stato al MIPAAF Francesco Battistoni e delle istituzioni nazionali e regionali – vuole far sentire la propria voce candidandosi per l’inserimento nella Lista rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale UNESCO.
“Con questo incontro vogliamo coinvolgere le istituzioni in un percorso ambizioso che ci vedrà impegnati nei prossimi anni nella sfida di avviare l’iter di registrazione, come strumento per promuovere la pesca anche dal punto di vista culturale oltre che professionale. Ringrazio il MIPAAF, la Rete Nazionale dei FLAG e i FLAG partner, per il supporto fornito per permettere l’avvio del progetto e le Regioni per averlo approvato e finanziato nel quadro dei fondi comunitari FEAMP”, ha dichiarato il presidente del FLAG Veneziano, Antonio Gottardo.
L’incontro e la tavola rotonda ‘La tutela e salvaguardia dei beni culturali legati alla pesca e all’acquacoltura’ hanno permesso l’avvio di un confronto tra i territori e le istituzioni, nel corso del quale la sfida lanciata dai FLAG è stata accolta favorevolmente ed apprezzata in particolare per la metodologia con la quale è stata promossa, ossia per l’approccio cooperativo interterritoriale e per il riconoscimento del valore culturale di un’attività economica che ha saputo tramandare, nel tempo, saperi, tecniche e tradizioni.