La lotta ai cambiamenti climatici, la mitigazione dei rischi di calamità naturali e di fenomeni atmosferici estremi, passa per lo spazio. Samantha Cristoforetti, fresca di nomina a comandante della Stazione spaziale internazionale (Iss), lo ricorda una volta di più. Coglie l’occasione offerta dalla presidente del Parlamento europeo, che ha voluto omaggiarla in una video-chiamata tra pianeta Terra e orbita, per riportare l’attenzione su un qualcosa di sottovalutato.
“È importante avere chiaro il potenziale dello spazio per grandi sfide come cambiamento climatico o crisi alimentare”, dice l’astronauta italiana. “Si tende a considerare lo spazio come qualcosa di separato dal resto, quando in realtà lo permea”.
Un modo anche per ricordare uno dei tanti compiti che la stazione spaziale internazionale svolge lassù, più in alto nel cielo. Per poter capire cosa potrà succedere occorre tempo. La Nasa ricorda che i fattori che influenzano il clima devono essere monitorati per lunghi periodi. Con i suoi oltre 20 anni di attività, la stazione spaziale è torna utile per raccogliere questi dati a lungo termine. Informazioni combinate creano che permettono di prendere decisioni in materia di politiche per il clima, e potenzialmente sviluppare soluzioni ai problemi di carattere ambientale.
Montate all’esterno del laboratorio orbitante, ci sono tutta una serie di apparecchiature concepite per questo. Ecostress intende monitorare, dall’alto del pianeta, come le piante rispondono a stress di calore. Gedi può invece realizzare mappature tridimensionali delle foreste che ricoprono la Terra, e i suoi dati vengono utilizzati per capire quanta biomassa e carbonio immagazzinano le foreste e quanta ne perdono quando vengono ‘disturbate’. Oco-3 è invece il nome dato al laboratorio sul carbonio orbitante, concepito per studiare direttamente dello spazio la distribuzione dell’anidride carbonica sulla Terra in relazione alla crescita della popolazione urbana e al cambiamento dei modelli di combustione dei combustibili fossili.
Il contributo che può dare il settore spaziale in generale, e l’attività dell’Iss più in particolare, è un tesoro della ricerca a disposizione della politica. “È molto importante per leader e parlamentari eletti avere una profonda comprensione del potenziale dello spazio”, insiste Samantha Cristoforetti, che tra le varie mansioni, avrà dunque la responsabilità di dirigere questo lavoro utile a fornire informazioni sul clima e come prepararsi per i cambiamenti futuri.
Per questo, di fronte a una Metsola che riconosce come in sede Ue “si parli poco di spazio” e che servirebbero “europarlamentari che parlassero di più di questo”, la prossima comandante dell’Iss insiste sulla necessità di continuare a realizzare e “mantenere infrastrutture spaziali, così da poter fornire informazioni e dati utili per tutti i nostri cittadini”.