Al via la Paper Week: ecco le ‘sette vite’ della carta riciclata

Pagnoncelli, presidente di Ipsos: "L’Italia è il primo Paese in Europa per raccolta differenziata, sfiora quasi l’80%, ma molti italiani non ci credono"

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Italiani sempre più sensibili al tema ambientale e alla sostenibilità. Emerge da un’indagine dell’Osservatorio sul senso civico degli italiani (Ipsos) presentata oggi allo Iulm in vista della Paper Week di Comieco (4-10 aprile). Secondo lo studio, nel 2022 è cresciuta l’importanza percepita per il tema ambientale, dell’ambiente e dell’impegno in suo favore come valore per gli italiani (uno dei valori cresciuti maggiormente negli ultimi 20 anni), come anche la percezione che anche ‘gli altri’ siano più sensibili e attenti al tema. L’abitudine a fare la raccolta differenziata si conferma su livelli molto alti: dal 72% delle pile al 92% di vetro e carta. Buona anche la predisposizione ad una differenziata ‘di qualità’ (ad esempio pulendo i contenitori prima di riciclarli). Lotta al cambiamento climatico e al surriscaldamento globale, investimento sulle rinnovabili e attenzione al risparmio energetico (oltreché alla differenziata) sono i temi che collegano la percezione del problema ambientale, l’impegno richiesto ai governi nazionali e quello che si è disposti a garantire in prima persona: le architravi dell’impegno individuale e collettivo sulla questione ambientale. In sintesi, dice lo studio, il clima di fiducia nel Paese non appare ottimale – né per quanto riguarda la fiducia dei cittadini verso la classe dirigente, in particolare politica, né per quanto riguarda il clima di concordia e coesione sociale più in generale – per affrontare le sfide imminenti che l’attuazione del Pnrr impone, a partire dalla necessità di attuare riforme di grande rilevanza.

IL 31% DEGLI ITALIANI PENSA CHE LA DIFFERENZIATA SIA INUTILE

Il 31% degli italiani fa la raccolta differenziata, ma crede che tanto poi la maggior parte delle volte i contenuti dei sacchi vengano uniti e buttati insieme”, ha detto Nando Pagnoncelli, presidente Ipsos, presentando i risultati della ricerca. Il 67% invece fa la raccolta differenziata perché convinto dell’utilità del gesto individuale, mentre il 2% non la fa per niente. “L’Italia è il primo Paese in Europa per raccolta differenziata, riesce a sfiorare quasi l’80%, ma molti italiani non ci credono”, ha proseguito Pagnoncelli. Dal sondaggio emerge come al primo posto, negli aspetti più importanti della vita, ci sia la salute con 8,8 punti su 10. La qualità dell’ambiente in cui si vive incassa un 8,3, mentre l’impegno in favore dell’ambiente un 7,8. Più in generale gli affetti toccano un valore medio di 8,2; la qualità della vita 7,8 e infine i valori (all’interno dei quali c’è appunto anche l’ambiente) il 7,0.

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IL ‘RISPARMIO DI DISCARICHE’

In 20 anni, grazie al riciclo di carta e cartone, in Italia non sono state create decine di discariche. Secondo alcuni studi invece, se consideriamo tutti i materiali riciclati, in 20 anni si è evitato di costruire 200 discariche” ha invece spiegato Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco (consorzio di recupero e riciclo di carta per imballaggi). “Con il riciclo abbiamo risparmiato tre milioni di tonnellate di Co2 immesse nell’aria. Per fare un paragone, questa quantità di Co2 sarebbe prodotta da un traffico fermo in strada per una settimana”, ha proseguito. “Io dico sempre che la carta ha sette vite come i gatti, infatti può essere riciclata fino a 7 volte; si riescono a creare sempre nuovi prodotti e grazie anche a questo il nostro Paese, da importatore di carta, è diventato un Paese autosufficiente; anzi ora siamo noi a esportare carta e cartone”, ha spiegato Montalbetti.

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IN COSTANTE CRESCITA LA DOMANDA DI CARTA PER IMBALLAGGI

La pandemia, in tema ambientale, ha incrementato un dato nuovo, ovvero la produzione di carta e cartone per l’imballaggio. Durante il lockdown infatti moltissimi italiani hanno fatto acquisti on line e questi hanno portato a un’enorme produzione di carta da imballaggio. Secondo Comieco nel 2021 la produzione di carta e cartone è infatti aumentata quasi del 5% per rispondere appunto all’esplosione delle vendite on line legate all’e-commerce. Per questo, ha concluso Montalbetti, molte cartiere che prima si dedicavano alla produzione di carta per la stampa ora si sono riconvertite in aziende che producono carta per imballaggio.

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