Mancano solo 90 secondi alla mezzanotte: questo significa che l’umanità non è mai stata così vicina a un cataclisma globale. Lo annuncia il gruppo di scienziati che gestisce l’Orologio dell’Apocalisse, che misura il pericolo di un’ipotetica fine del mondo a cui l’umanità è sottoposta. Il Bulletin of the Atomic Scientists, che si occupa di questo progetto simbolico dal 1947, ha presentato in conferenza stampa a Washington la sua nuova tabella temporale, che dovrebbe misurare l’imminenza di una catastrofe globale. L’orologio è stato spostato in avanti di 10 secondi e ora segna la mezzanotte meno 90 secondi, avvicinandosi quindi pericolosamente alla fine del giorno, il momento fatidico che si spera non arrivi mai. Dal 2020, l’orologio era fermo a 100 secondi dalla mezzanotte.
“Stiamo spostando l’orologio in avanti, e questo è il momento più vicino di sempre alla mezzanotte“, ha dichiarato il gruppo nello svelare il nuovo orario, citando in particolare, ma “non esclusivamente“, “i crescenti pericoli di guerra in Ucraina“. Originariamente, dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’orologio indicava la mezzanotte meno 7 minuti. Nel 1991, alla fine della Guerra Fredda, era tornato a 17 minuti prima della mezzanotte. Nel 1953, così come nel 2018 e nel 2019, l’orologio segnava meno 2 minuti alla mezzanotte. Il Bulletin of the Atomic Scientists è stato fondato nel 1945 da Albert Einstein e dagli scienziati che hanno lavorato al Progetto Manhattan, che ha prodotto la prima bomba atomica. Il gruppo di esperti stabilisce ogni anno il nuovo orario.
“Viviamo in un periodo di pericolo senza precedenti e l’Orologio dell’Apocalisse rappresenta questa realtà“, ha spiegato Rachel Bronson, presidente del Bulletin of the Atomic Scientists. Spostare l’orologio in avanti “è una decisione che i nostri esperti non prendono alla leggera. Il governo degli Stati Uniti, i suoi alleati della Nato e l’Ucraina hanno a disposizione una moltitudine di canali di dialogo; invitiamo i leader a fare del loro meglio per esplorarli tutti al fine di riportare indietro l’orologio“, ha aggiunto.
Oltre alla guerra in Ucraina e alla minaccia nucleare, gli scienziati hanno preso in considerazione “le continue minacce poste dalla crisi climatica” e il fatto che “eventi devastanti, come la pandemia di Covid-19, non possono più essere considerati come eventi rari che si verificano solo una volta ogni cento anni“.
Photo credits: Bulletin of the Atomic Scientists