#OnlyOneEarth è l’hashtag della Giornata Mondiale dell’Ambiente, lo stesso slogan che venne usato il 5 giugno 1972 quando a Stoccolma venne lanciata questa iniziativa, che infatti si celebra da 50 anni nella stessa data. Un tag che rimanda allo slogan esteso della Giornata: ‘Nell’universo ci sono miliardi di galassie. Nella nostra galassia ci sono miliardi di pianeti. Ma c’è una sola Terra’.
Sono moltissimi gli eventi in programma in Italia e nel mondo, qui potete trovare quelli organizzati in partnership con l’UNEP, l’agenzia delle Nazioni Unite per la protezione dell’ambiente.
Noi esseri umani abbiamo necessità assoluta dell’ambiente in tutte le straordinarie forme che assume sul nostro Pianeta. Ne abbiamo bisogno per respirare, bere e mangiare, le nostre funzioni vitali; ma anche per curarci, produrre energia, avere le materie prime per le nostre case e per ogni altro aspetto della nostra vita quotidiana… Ne abbiamo bisogno perché la varietà di ambienti è la meraviglia che ci ispira e guida da sempre. E per un futuro di benessere abbiamo bisogno di un ambiente che resti nell’equilibrio di valori fisici (temperature, concentrazione di CO2, ecc…) che abbiamo conosciuto da quando la nostra specie ha iniziato a svilupparsi. La Giornata Mondiale dell’Ambiente costituisce l’ennesima occasione per sensibilizzare le persone (molti, intorno a noi, pensano ancora che l’uomo possa vivere indipendentemente dall’ambiente o addirittura che questo sia un ostacolo) e ribadire la necessità assoluta di iniziative politiche globali per contenere l’innalzamento delle temperature ed evitare la serie di conseguenze catastrofiche dalle quali la scienza mette in guardia ormai da decenni. Possiamo farlo, dobbiamo volerlo. Noi dipendiamo dall’ambiente e per questo dobbiamo celebrarlo, studiarlo, ammirarlo e tutelarlo. Ogni giorno dell’anno. Ma questo giorno è quello in cui tutti insieme, globalmente, dobbiamo urlare che vogliamo difendere l’ambiente per difendere il futuro.
“Cambiamenti climatici, perdita di natura e biodiversità, inquinamento e rifiuti: le prove che la Terra è in ‘codice rosso’ sono tutte intorno a noi e diventano ogni giorno più inquietanti. La via d’uscita da questo dilemma è trasformare le nostre economie e società per renderle inclusive, eque e più connesse con la natura. Dobbiamo passare dal danneggiare il pianeta al curarlo” sottolinea l’appello dell’UNEP, l’agenzia delle Nazioni Unite per la protezione dell’ambiente.
In estrema sintesi: dobbiamo ridurre le emissioni causate dall’uomo dei cosiddetti ‘gas serra’. Cosa sono questi gas e perché dobbiamo ridurne le emissioni?
Anidride carbonica (CO2), metano e protossido di azoto sono i principali gas serra. La CO2 rimane nell’atmosfera fino a 1.000 anni, il metano per circa un decennio e il protossido di azoto per circa 120 anni. La concentrazione di CO2 nell’atmosfera terrestre è arrivata oggi a superare le 421 ppm, ovvero ‘parti per milione’. Significa che per un milione di particelle presenti in atmosfera, 421 sono di CO2. Nel 1800 il livello era 280, negli ultimi 1000 anni i livelli più alti raggiunti erano stati intorno a 284, nella seconda metà del 12° secolo (1150-1200) e a metà del 16° (1540 ca.). La crescita è quindi stata di circa il 50%. Si ritiene che tra 3 e 5 milioni di anni fa la concentrazione di CO2 in atmosfera fosse ai livelli attuali (con temperature da 2 a 3.5° superiori a quelle medie dell’epoca pre-industriale). Per rendere l’idea delle differenze: 5 milioni di anni fa quella che oggi è Pianura Padana era coperta dal mare. Quindi, sì: la Terra ha conosciuto livelli di CO2 e temperature anche superiori a quelle attuali, ma l’uomo non ci viveva e le specie presenti sul Pianeta, l’ambiente, erano molto diverse da quelle attuali.
La maggior parte dei gas serra è di origine naturale ma le attività umane industriali (anche l’agricoltura intensiva) hanno portato a un incremento rapidissimo (rispetto ai ritmi naturali) delle emissioni di gas serra e della loro concentrazione nell’atmosfera. Questo produce l’effetto serra – la quantità di energia che arriva sul Pianeta è maggiore di quella che riesce a uscire dall’atmosfera – e gli effetti (per noi) negativi sul clima: inondazioni, siccità, incendi e uragani più intensi e più frequenti, ad esempio, con molti milioni di persone colpite, carenza di cibo e acqua, perdite economiche per migliaia di miliardi.
“Le emissioni di gas serra causate dall’uomo mettono in pericolo la salute umana e ambientale – ha affermato Mark Radka, capo della sezione Energia e clima dell’UNEP – e gli impatti diventeranno sempre più diffusi e gravi senza un’azione forte sul clima. Abbiamo bisogno di attuare politiche forti che sostengano gli obiettivi che sono state enunciati. Non possiamo continuare sulla stessa strada e aspettarci risultati migliori. È necessario agire subito“.
Il passaggio alle energie rinnovabili, l’eliminazione del carbone e la fortissima riduzione nell’utilizzo del petrolio sono tutti obiettivi chiave per ridurre le emissioni di gas serra.
E anche ognuno di noi può avere un ruolo importante: facendo scelte che hanno effetti meno dannosi sull’ambiente e rivendicandole nella nostra comunità e pubblicamente, non produciamo solo un effetto diretto ma soprattutto spingiamo le dinamiche politiche e industriali a muoversi nella direzione obbligata per avere un ambiente in equilibro e in salute.