Ammonta a 15 miliardi di euro il valore delle truffe legate ai bonus edilizi su oltre 200 miliardi di euro di opzioni comunicate all’Agenzia delle Entrate.
La maggior parte di questi, il 58% – ha spiegato il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini – sono riconducibili al bonus facciate, seguito dall’Ecobonus (il 23%), dal sismabonus (8%) e da Superbonus e bonus locazioni (5%).
“Di questi 15 miliardi, 8,6 miliardi sono stati soggetti a sequestro preventivo da parte dell’autorità giudiziaria, mentre 6,3 miliardi sono stati sospesi e scartati dalla piattaforma di cessione dei crediti. Crediti – sottolinea Michela Benna, consigliere d’amministrazione della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili – che non sono stati tutti utilizzati per non pagare le imposte ma una parte di essi è stata bloccata prima dell’utilizzo o è stata acquisita da cessionari senza attenzione”.
Il meccanismo ha generato irregolarità anche nei crediti Ace, creati per incentivare la capitalizzazione delle imprese. I crediti inesistenti circolati a partire da settembre 2023 sono pari a circa 100 milioni di euro.
L’ammontare complessivo dei crediti ceduti o scontati, aggiornato al 4 aprile, è pari a 160,5 miliardi di euro, comprensivi dei crediti annullati o sequestrati dall’Autorità giudiziaria per frodi.
“Il Tesoro sta preparando una razionalizzazione delle norme relative alle agevolazioni edilizie per prevenire comportamenti opportunistici. Gli incentivi fiscali – conclude Benna- dovranno essere progettati in modo più attento, evitando aliquote troppo generose e prevedendo limitazioni più stringenti sui massimali di spesa”.