È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 26 giugno 2025 il Decreto-legge n. 92/2025, che introduce misure urgenti a supporto dei comparti produttivi nazionali. Il provvedimento, in vigore dal 27 giugno, interviene con una serie di disposizioni mirate, contenute nel Capo II, rivolte in particolare alle imprese in aree di crisi industriale complessa, ai lavoratori coinvolti in processi di riorganizzazione aziendale, ai gruppi di imprese e al comparto della moda.
“Per le aziende situate in aree di crisi industriale complessa che accedono alla CIG straordinaria nel 2025 – spiega Maria Vittoria Tonelli, consigliera d’amministrazione della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili -, è previsto l’esonero dal pagamento della contribuzione addizionale. La misura non si applica nei casi in cui venga avviata una procedura di licenziamento collettivo. Novità anche per i gruppi di imprese con almeno mille dipendenti sul territorio nazionale. Se tali gruppi hanno sottoscritto un accordo quadro con le organizzazioni sindacali, potranno ottenere, su richiesta, un ulteriore periodo di cassa integrazione straordinaria fino al 31 dicembre 2027, con possibilità di sospensione del lavoro fino al 100% per ciascun lavoratore”.
Il decreto prevede inoltre uno specifico sostegno in caso di cessione di azienda o cessazione dell’attività: per il 2025, nei limiti di spesa di 20 milioni di euro, potrà essere autorizzato un ulteriore intervento di CIGS per un massimo di sei mesi, subordinato alla presenza di concrete prospettive di vendita e reimpiego. Tuttavia, i lavoratori in cassa integrazione perderanno il beneficio in caso di mancata partecipazione a corsi di formazione o rifiuto ingiustificato di offerte di lavoro congrue.
“Infine, a tutela del settore moda – aggiunge Tonelli -, è previsto un ampliamento del periodo di CIG riconosciuto dall’INPS: fino a 12 settimane tra il 1° febbraio e il 31 dicembre 2025 per i lavoratori dipendenti di piccole imprese con meno di 15 dipendenti. Una misura che punta a salvaguardare un settore strategico del made in Italy in una fase ancora delicata”.