Con la circolare 13/E del 13 giugno 2023, l’Agenzia delle Entrate fa il punto sulle norme in materia di Superbonus applicabili agli interventi effettuati su edifici unifamiliari o su unità immobiliari funzionalmente indipendenti.
Per gli interventi avviati dal 1° gennaio 2023, il Superbonus viene sostanzialmente meno, salvo che non vengano rispettate le nuove e più stringenti condizioni.
“Il primo requisito prevede che il contribuente deve avere la proprietà. L’Agenzia delle Entrate precisano che lo stesso deve anche risultare sussistente sull’unità immobiliare al momento dell’inizio dei lavori. Per quanto riguarda il secondo requisito – spiega Salvatore Baldino, consigliere d’amministrazione della Cassa dei ragionieri e degli esperti contabili – per cui l’unità immobiliare oggetto di intervento deve essere adibita ad abitazione principale da parte del contribuente, l’Agenzia precisa che la detrazione può essere fruita anche nel caso in cui l’unità immobiliare sia adibita a dimora abituale di un familiare del contribuente”.
“Per il terzo requisito, invece, che stabilisce che il contribuente deve avere un reddito di riferimento non superiore a 15.000 euro – prosegue Baldino – le Entrate precisano che le regole per la verifica della soglia di reddito sono fissate dal comma 8 bis-1 dell’art. 119 del D.L. 34/2020, e prevedono che tale reddito sia calcolato dividendo il reddito complessivo familiare per un coefficiente denominato numero di parti”.
Solo se tutte le sovra elencate condizioni vengono rispettate, il contribuente potrà giovarsi della detrazione del 90%, e con riferimento alle spese sostenute entro il 31 dicembre 2023.