Da San Francisco a Miami in bici per dare sostegno a Plastic Free

Emiliano Fava e Pietro Franzese percorreranno seimila km in due mesi. Obiettivo: raccogliere almeno 4mila euro per un progetto in Kenya su raccolta e corretto smaltimento della plastica

Sensibilizzare sull’impatto ambientale dell’inquinamento da plastica e sostenere le attività di Plastic Free, percorrendo seimila km in bicicletta. Questa la doppia impresa dei ciclo viaggiatori Emiliano Fava e Pietro Franzese, che il 16 gennaio 2023 partiranno da Milano alla volta di San Francisco, da dove inizierà la loro avventura “2Italians Across the US” con destinazione Miami.

Emiliano Fava nasce a Brescia nel 1998, a undici anni si trasferisce a Taranto, dove inizia ad appassionarsi al mondo della fotografia e a iniziare a lavorare come videomaker. Annoiato dalla monotonia di fotografare matrimoni, intraprende un viaggio in bicicletta partendo da Santa Maria di Leuca, il punto più a Sud della sua regione, per arrivare a Capo Nord.
Capo Nord è anche la destinazione ultima di un viaggio in bicicletta – iniziato da Milano – del ventisettenne Pietro Franzese, di professione YouTuber, che collabora con diversi organizzatori di eventi ed enti regionali. Emiliano conosce Pietro proprio attraverso il suo canale Youtube, resta colpito dal fatto che entrambi abbiano viaggiato in bicicletta sino al Circolo Polare Artico e lo contatta. Da qui, il desiderio di condividere l’esperienza di gennaio che raccontano a GEA.

Come si articolerà il vostro viaggio?
“Partiremo da Milano per raggiungere San Francisco. Ci attendono seimila km da percorrere su strade non molto battute dai ciclisti ma immerse nella natura, quindi molto affascinanti. Penso, ad esempio, al parco naturale Joshua Tree. Considerato che percorreremo anche il deserto di Sonora, questo è l’unico periodo dell’anno congeniale al nostro viaggio. Quell’attraversamento durerà 9 giorni, sono 887 chilometri e noi intendiamo percorrere cento chilometri al giorno, per un totale di circa due mesi di viaggio in bicicletta. Il nostro biglietto aereo del ritorno è, infatti, per il 20 marzo. Viaggeremo attrezzati ed equipaggiati, con un peso massimo di 20 chili a testa. Abbiamo con noi tenda e fornello da campeggio, oltre a una bottiglia d’acqua da due litri di plastica, che intendiamo utilizzare per tutta la durata del viaggio dimostrando che la plastica si può riutilizzare diverse volte. Vestiremo la maglietta e la maglia termica con il logo Plastic Free, sperando di incuriosire le persone che incontreremo per raccontare loro del progetto”.

Qual è la quintessenza di questa esperienza?
“Vogliamo lanciare il messaggio che la bicicletta è un mezzo di trasporto ecologico e sostenibile, non di fatica. Abbiamo inoltre deciso di abbinare il nostro viaggio a un ente senza scopo di lucro. La scelta è ricaduta su Plastic free perché apprezziamo le sue campagne e attività, oltre all’approccio nei confronti della plastica: materiale da non demonizzare, ma da utilizzare e smaltire in maniera corretta. Abbiamo stabilito di percorrere la Route 66, consapevoli che ci troviamo nelle zone in cui si registra il maggior utilizzo pro capite di plastica, specie monouso; anche l’Italia contribuisce però negativamente all’inquinamento da plastica: è infatti il secondo Paese consumatore in Europa e gli italiani sono i più grandi consumatori al mondo di acqua minerale in bottiglia”.

Chi vorrà, dove potrà seguire l’andamento di questo viaggio?
“Documenteremo con foto e video che posteremo sui nostri canali, dove è attivo anche un live tracking, con l’ambizione di poter poi realizzare un documentario. Sulla piattaforma GoFundMe sarà invece possibile partecipare al crowfunding per sostenere il progetto Plastic Free legato alla salvaguardia della riserva naturale del Mida Creek in Kenya grazie alla collaborazione con l’associazione Sasa Rafiki, che prevede la raccolta della plastica dagli abitanti del luogo e il trasporto in centri appositi per un corretto smaltimento, evitando così che venga bruciata o seppellita. Con il supporto derivato dalle donazioni, sarà possibile continuare la raccolta dei rifiuti e dotare la popolazione locale di ceste per la raccolta della plastica, rafforzando la missione di sensibilizzazione. L’obiettivo è di raggiungere almeno 4 mila euro“.

Per presentare l’iniziativa e congedarsi da amici e parenti, Emiliano Fava e Pietro Franzese hanno organizzato un momento di clean up (è possibile iscriversi sul sito di Plastic Free) in bicicletta, che si svolgerà a Milano il 14 gennaio: una pedalata di circa 50 km dalla Darsena, nel centro di Milano, all’Aeroporto di Malpensa lungo la ciclabile del Naviglio Grande, raccogliendo i rifiuti che si incontreranno sul percorso.