“Su come il contributo” previsto sugli extraprofitti delle società che operano nel settore dell’energia “è commisurato, cioè la base imponibile, che è rappresentato dall’incremento della differenza tra operazioni attive e passive, l’idea è che dovrebbe essere correlata a un indicatore degli extra profitti che arrivano alle imprese di questo settore. Chiaramente la correlazione non è perfetta”. Lo dice la presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio, Lilia Cavallari, durante l’audizione davanti alle commissioni riunite Bilancio e Finanze della Camera dei deputati, per l’esame del decreto Energia2, che contiene gli aiuti a famiglie e filiere produttive in funzione dell’aumento dei prezzi di energia e materie prime. “Cioè – spiega – non significa che un aumento di questa base imponibile sia esattamente uguale a un aumento degli extraprofitti, perché le variazioni del valore aggiunto, che sono appunto misurate da questa base imponibile, dipendono sia da un aumento dei profitti sia da un aumento delle remunerazioni degli altri fattori”.