Si può parlare di sostenibilità anche di fronte al bancone del bar, ripensando un gesto semplice e spesso compiuto quasi meccanicamente: prendere in mano una tazzina e godersi un buon caffè. Parte proprio dalla volontà di far scattare una riflessione invitando a ridisegnare un’abitudine quotidiana la campagna di comunicazione lanciata da illycaffè in occasione dell’International Coffee Day che si è tenuto lo scorso primo ottobre. Il progetto si chiama #cupsidedown ed è stato ideato per sensibilizzare le persone sull’importanza dell’economia circolare come sistema alternativo al tradizionale modello di economia lineare. Rovesciare la tazzina diventa la metafora di un capovolgimento di mentalità, un invito a cambiare prospettiva. A raccontarci di più di questa iniziativa è David Brussa, Total Quality e Sustainability Director di illycaffè.
“Il caffè – spiega Brussa a GEA – è la seconda commodity, dopo il petrolio, più trattata sui mercati finanziari. Scegliere una tazza di caffè non è solo una scelta di gusto ma anche una di responsabilità nei confronti del pianeta, inteso in modo ampio, come ambiente e come persone che lo abitano. Il fatto di servirlo in una tazzina rovesciata significa ribaltare il punto di vista, vedere le cose da una prospettiva inconsueta. Il caffè è sempre lo stesso, ma presentato in questo modo fa scattare nei consumatori una curiosità positiva. Questo rovesciamento è diventato così il simbolo di un cambio di veduta, assumendo diversi significati, come ad esempio l’invito a vedere che cosa c’è dietro ad una tazza di caffè”.
La campagna ha avuto un riscontro molto positivo e ha ottenuto una grande risonanza: nello scorso mese di ottobre all’interno dei punti vendita i consumatori hanno potuto provare questa insolita esperienza e ne sono rimasti piacevolmente colpiti, mentre sui social network sono stati diffusi contenuti ad hoc per sensibilizzare le persone sull’impatto che possono avere anche i più semplici gesti quotidiani. Il concorso prevedeva anche la possibilità di vincere una delle tazzine ‘rovesciate’.
“L’obiettivo non era soltanto quello di creare una tazzina esteticamente ricercata, semplicemente gradevole sotto l’aspetto visivo – sottolinea Brussa – ma anche di dare vita ad un oggetto che coinvolgesse tutti i sensi del consumatore. La tazzina va infatti accompagnata al dito in modo contrario rispetto al movimento abituale, costringe ad un’attenzione in più al momento dell’assaggio e permette di sentire maggiormente profumo e aroma. La meccanicità di un gesto che spesso compiamo distrattamente lascia così il posto ad un momento di riflessione. E non solo, anche dal punto di vista strutturale questo oggetto è diverso dalla produzione standard e ha rappresentato un’interessante sfida in fase di realizzazione”.
La illy Art Collection creata per questa campagna è stata progettata in collaborazione con l’artista Matteo Attruia, che tre anni fa aveva ‘dato voce’ alle tazzine, decorandole con una parola diversa. Abbinando le parole impresse a quelle sui piattini si poteva realizzare una frase personalizzata. Oggi, come nel 2019, le creazioni nate da questa collaborazione artistica sono state numerate e un domani potranno diventare oggetto da collezione.
“La campagna #cupsidedown – continua Brussa – è il risultato di un lungo percorso che illy porta avanti dagli anni Novanta, da quando l’azienda si impegna a comprare il caffè direttamente dai produttori, pagandolo per il valore che ha. Per fare un espresso ci vogliono 50 chicchi, che devono essere perfetti: per garantire un prodotto eccellente abbiamo studiato a fondo il processo di produzione, promuovendo le pratiche più efficienti, la sostenibilità sociale e riducendo gli sprechi”.
Nell’ambito del caffè, il tema della sostenibilità si ripresenta anche nel momento in cui si tratta di bicchieri monouso, cui si chiede di preservare l’aroma e il gusto originali dell’espresso, di essere riciclabili assecondando le normative dei diversi stati e di garantire massima funzionalità. Per rispondere a queste esigenze illy ha messo a punto un bicchiere realizzato con carta che arriva da foreste certificate (dove per ogni albero tagliato ne vengono piantati sette), smaltibile nella carta e del tutto esente da odore e sapore. Questo prodotto, frutto di un accurato lavoro di ricerca applicata alla materia prima e ai processi di realizzazione, è diventato il simbolo di un programma pluriennale di sviluppo di soluzioni sempre più sostenibili contrassegnate dall’hasthag #ONEMAKESTHEDIFFERENCE. Uno slogan che sottolinea come ognuno possa dare il proprio contributo, nella scelta dei prodotti utilizzati e nel loro corretto smaltimento. E la differenza si vede: nel 2019 l’impiego di bicchieri take-away ha consentito una riduzione dell’utilizzo della plastica pari a più di 175 tonnellate.
In quest’ottica si inseriscono anche le innovative macchine in grado di erogare caffè, vapore e acqua calda senza dover attendere il raggiungimento della temperatura corretta: dopo ogni somministrazione il dispositivo entra infatti automaticamente in standby assicurando così un importante risparmio energetico.
“Qualità e sostenibilità – conclude Brussa – sono due facce della stessa medaglia, e l’etica è lo spessore. Lavorare in modo ecologicamente attento significa operare rispettando i produttori, in sinergia con tutti gli attori della filiera. Nei prossimi anni qualità e sostenibilità saranno due concetti che andranno a sovrapporsi, fondendosi assieme nei processi”.
Nei 30 secondi in cui il barista prepara il caffè si assaporano quindi anni di lavoro, di ricerca e di sperimentazione per assicurare un prodotto di qualità e rispettoso dell’ambiente.
Photo Credits: illycaffè