
E’ panico sui mercati: le borse asiatiche e le borse europee precipitano per l’inflessibilità del presidente americano Donald Trump sui dazi che ha imposto al resto del mondo.
Da Tokyo a Shanghai, passando per Seoul e Taipei, i principali indici asiatici, chiusi venerdì, hanno seguito l’esempio di Wall Street, che ha chiuso la scorsa settimana con la peggiore giornata dal 2020. A Hong Kong, il principale indice Hang Seng è crollato lunedì di oltre il 12%, la peggiore sessione dalla crisi finanziaria del 2008.
In Europa come negli Stati Uniti, i mercati registrano un profondo rosso. – Dopo le borse asiatiche, crollano in apertura anche tutte le borse europee. Parigi cede il 6,46%, Francoforte inizialmente l’8,5, poi scende ancora a -9,15%, Londra -2,99%, a Milano nei primi minuti di contrattazione Piazza Affari perde l’8,29% dopo il -6,5% di venerdì. Il petrolio ha toccato il minimo degli ultimi quattro anni nella notte.
Interrogato sulla violenta reazione delle borse alla sua offensiva commerciale, Donald Trump ha sostenuto domenica che “a volte (bisogna) prendere una cura per guarire”.
Ha assicurato che il suo paese è “molto più forte” dopo l’annuncio di queste misure e ha ritenuto che il crollo dei mercati non fosse un suo deliberato intento.
Il presidente repubblicano rimprovera ai partner economici degli Stati Uniti di averli “saccheggiati”. Di conseguenza, ha deciso di imporre un’aliquota doganale universale del 10% su tutti i prodotti importati negli Stati Uniti, entrata in vigore sabato. A partire da mercoledì, la tariffa sarà aumentata per diverse decine di importanti partner commerciali, in particolare l’Unione Europea (20%) e la Cina (34%).
In risposta, venerdì la Cina ha annunciato i propri dazi doganali, alimentando il rischio di una distruttiva escalation per l’economia mondiale. Queste contromisure – tasse del 34% sulle importazioni statunitensi – mirano a riportare gli Stati Uniti sulla “strada giusta”, ha affermato Ling Ji, vice ministro del Commercio.