Direttiva Ue su efficienza energetica è legge: -11,7% consumi al 2030

Il Consiglio Ue ha confermato l’accordo raggiunto con l’Eurocamera: gli Stati dovranno rinnovare ogni anno almeno il 3% della superficie totale degli edifici della pa.

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Target rafforzati di efficienza energetica e un obbligo per gli Stati membri di rinnovare ogni anno almeno il 3% della superficie totale degli edifici di proprietà della pubblica amministrazione. Gli Stati membri al Consiglio Ue hanno confermato per l’accordo raggiunto con l’Eurocamera sulla revisione della direttiva dell’efficienza energetica, uno dei dossier legislativi più importanti del pacchetto sul clima ‘Fit for 55’. Un ultimo passaggio formale che conclude l’iter legislativo della nuova legge europea sull’efficienza energetica, che sarà ora pubblicata in Gazzetta Ufficiale e entrerà in vigore 20 giorni dopo.

L’accordo tra i colegislatori europei – Parlamento e Consiglio – sulla revisione della direttiva era stato raggiunto lo scorso 10 marzo, fissando l’obiettivo di ridurre collettivamente il consumo finale di energia dell’11,7% nel 2030, rispetto alle previsioni formulate nel 2020. La Commissione europea aveva proposto nel 2021 un obiettivo di risparmio energetico del 9%, poi aumentato al 13% a maggio scorso, nel piano ‘REPowerEU’. L’Europarlamento spingeva invece per un risparmio energetico primario e finale del 14,5% in più entro il 2030. I due colegislatori dell’Ue hanno infine concordato per l’11,7%. Secondo l’intesa, tutti gli Stati membri contribuiranno al raggiungimento dell’obiettivo generale dell’Ue attraverso contributi e traiettorie nazionali indicativi, stabiliti nei rispettivi piani nazionali integrati per l’energia e il clima (PNEC), che dovranno essere aggiornati in questi mesi.

Sarà la Commissione europea a calcolare se tutti i contributi si sommano all’obiettivo dell‘11,7% e, in caso contrario, apporterà rettifiche ai contributi nazionali inferiori. L’intesa prevede inoltre un aumento graduale dell’obiettivo di risparmio energetico annuale per il consumo finale di energia dal 2024 al 2030: gli Stati membri dovranno garantire un risparmio dell’1,3% nel periodo fino alla fine del 2025, per poi arrivare progressivamente all’1,9% nell’ultimo periodo fino alla fine del 2030. L’Europarlamento ha insistito affinché fosse rafforzato in particolare il contributo al risparmio del settore pubblico: l’accordo prevede un obiettivo di riduzione del consumo energetico dell’1,9% del settore pubblico, con un obbligo dei paesi dell’UE di rinnovare ogni anno almeno il 3% della superficie totale degli edifici di proprietà della pubblica amministrazione. Quanto alle aziende, l’intesa non prevede obblighi ma una esortazione a diventare più efficienti dal punto di vista energetico.

L’Europarlamento ha confermato l’accordo nel corso della scorsa sessione plenaria di luglio, dunque la direttiva è stata formalmente adottata. Sarà ora pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’UE ed entrerà in vigore 20 giorni dopo. L’accordo è stato sostenuto dalla maggioranza degli Stati membri, con l’astensione già annunciata nei giorni scorsi di Belgio, Lettonia, Portogallo, Slovacchia e con il voto contrario di Ungheria, Polonia e Finlandia. Le astensioni e i voti contrari in questo caso non sono sufficienti a bloccare il provvedimento, per cui è sufficiente una maggioranza qualificata (con il voto favorevole del 55% degli Stati membri, che rappresentino almeno il 65% della popolazione dell’UE).
Un’altra pietra miliare è stata raggiunta oggi verso il completamento degli obiettivi di Fit For 55. La nostra maggiore ambizione e misure più rigorose in materia di efficienza energetica accelereranno la transizione energetica. La sicurezza dell’approvvigionamento dell’UE sarà rafforzata e la nostra dipendenza dai combustibili fossili russi diminuirà ulteriormente, in linea con il piano REPowerEU. La direttiva rafforzata sull’efficienza energetica ci aiuterà a raggiungere questi obiettivi collettivamente in tutta l’UE“, ha commentato la commissaria europea all’Energia, Kadri Simson.