
Enel chiude il primo trimestre 2025 con oltre 2 miliardi di utile, realizzando un incremento del 9,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Numeri da record: “Abbiamo registrato sette trimestri di crescita stabile, organica e sostenibile, raggiungendo in questo trimestre il risultato più alto di sempre”, dice l’amministratore delegato del Gruppo, Flavio Cattaneo.
Anche i ricavi sono in crescita del 13,6% in un anno, toccando quota 22,07 miliardi. Una variazione “prevalentemente riconducibile alle maggiori quantità di energia elettrica prodotta e distribuita, al netto degli effetti delle variazioni di perimetro nei due periodi a confronto”, spiega l’azienda connettendo questi fattori “alla cessione delle attività di distribuzione e generazione di energia elettrica in Perù, nonché all’aumento dei ricavi della Generazione Termoelettrica e Trading per la vendita di commodity sul mercato wholesale, in un contesto di mercato con prezzi medi crescenti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”.
L‘Ebitda, il margine operativo lordo, è di 5,9 miliardi, dunque un incremento di 5,3 punti percentuali rispetto ai 5.672 milioni di euro dello stesso periodo del 2024. Mentre l’Ebitda ordinario è di 5.974 milioni di euro, l’1,7 percento in più del primo trimestre dello scorso anno.
Per quanto riguarda l’indebitamento finanziario netto, la cifra è poco più di 56 miliardi, posizione che dunque resta sostanzialmente invariata. Questo perché i “positivi flussi di cassa generati dalla gestione operativa, gli effetti netti positivi derivanti dalle nuove emissioni di prestiti obbligazionari non convertibili subordinati ibridi perpetui e il positivo andamento dei tassi di cambio sul debito, hanno sostanzialmente compensato il fabbisogno finanziario connesso agli investimenti, al pagamento dei dividendi e alle operazioni straordinarie perfezionate nel periodo”. Enel, tra l’altro, resta ben al di sotto della media del settore. “Questi risultati dimostrano l’efficacia delle azioni manageriali: in questi due anni abbiamo reso l’azienda più solida dal punto di vista finanziario ed industriale e offerto agli azionisti una remunerazione complessiva superiore al 50%, decisamente migliore della media del settore in Europa, con il valore del titolo cresciuto di oltre il 30% e più di 9 miliardi di euro di dividendi distribuiti”, dice ancora Cattaneo. Il manager, inoltre, conferma la guidance 2025.
Questa solidità finanziaria consente all’azienda di guardare al prossimo futuro con grande ottimismo. “Siamo stati i primi anche nel passaggio dal modello Greenfield al modello Brownfield, mantenendo rigorosi criteri di allocazione del capitale”, mette in luce sempre Cattaneo ad analisti e investitori. “Si stanno ora delineando nuove opportunità di mercato e, grazie alla nostra forte flessibilità finanziaria, siamo pronti a coglierle”. Proprio l’ad ha investito finora circa 40 miliardi di tasca propria in Enel. Tra i risultati positivi c’è pure quello della produzione a zero emissioni, che arriva all’83,1% della generazione totale del Gruppo “considerando unicamente la produzione da capacità consolidata”, mentre è addirittura all’84,3% “includendo anche la generazione dalla capacità delle joint venture e delle Stewardship”. Ma Enel conferma che “l’ambizione a lungo termine è di azzerare le emissioni dirette e indirette entro il 2040”. Infine, la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è stata “ampiamente superiore rispetto a quella da fonte termoelettrica, raggiungendo 31,66 Twh1”.