Eni ha avviato la produzione di olio e gas dal giacimento di Baleine, nelle acque profonde della Costa d’Avorio. Ad annunciarlo è la stessa azienda, spiegando che “si tratta del primo progetto di produzione a emissioni zero in Africa”. Questo traguardo, fa sapere la società, arriva a meno di due anni dalla scoperta nel settembre 2021, e a meno di un anno e mezzo dalla Decisione Finale di Investimento. Baleine rappresenta ad oggi la più grande scoperta di idrocarburi nel bacino sedimentario della Costa d’Avorio, ribadisce Eni. Tanto che per l’ad, Claudio Descalzi si tratta di “una pietra miliare nelle attività”. Partendo “da uno straordinario successo esplorativo abbiamo raggiunto un time to market leader nel settore a meno di due anni dalla dichiarazione di scoperta commerciale“, ha rimarcato, spiegando come “questo risultato rappresenti i principi fondamentali della nostra strategia, che comprende il pionieristico progetto net-zero dell’Africa, lo sviluppo accelerato, la fornitura di gas al mercato locale e la promozione di una transizione giusta“.
Il rapido time-to-market è stato possibile grazie allo sviluppo in fasi che caratterizza i recenti progetti di Eni e alla piena collaborazione del partner petroci. Per la prima fase, la produzione avviene attraverso la Fpso Baleine, un’unità di produzione e stoccaggio galleggiante (Fpso, Floating Production Storage and Offloading unit) ristrutturata e potenziata per consentirle di trattare fino a 15.000 bbl/d di olio e circa 25 Mscf/d di gas associato. L’avvio della fase 2 è previsto per la fine del 2024 e porterà la produzione del campo a 50.000 bbl/d di olio e circa 70 Mscf/d di gas associato. Con la terza fase di sviluppo si prevede di portare la produzione del campo a circa 150.000 bbl/d di petrolio e circa 200 Mscf/d.
Tutta la produzione di gas dal giacimento di Baleine, sia di questa fase di sviluppo sia delle prossime, sarà consegnata a terra tramite un gasdotto di nuova costruzione e permetterà al Paese di soddisfare il mercato domestico di elettricità, consolidando l’accesso all’energia, e rafforzare il suo ruolo di hub energetico regionale per i Paesi confinanti. Il progetto, continua Eni, fa leva sulle migliori tecnologie disponibili per ridurre le emissioni. Quelle residue sono compensate attraverso iniziative sviluppate nel Paese, tra cui la fornitura e la distribuzione alle comunità locali di fornelli migliorati, che permettono di eliminare il consumo di legna o carbone in cucina. La distribuzione dei fornelli, avviata nel 2022, permetterà di raggiungere oltre un milione di persone nei prossimi 6 anni. In parallelo, Eni ha avviato studi per progetti di Nature Based Solutions su 380.000 ettari di foreste protette.