Due survey per fotografare l’impegno ‘green’ delle aziende negli ultimi tre anni. Un decalogo di obiettivi da perseguire, le dieci regole “pilastro” della sostenibilità. E poi servizi alle imprese per aiutarle nel percorso di transizione e un obiettivo: arrivare al 100% di adesione alla causa ‘ambientale’. FederlegnoArredo arriva a Ecomondo forte dei numeri e delle best practices attuate dalla filiera che rappresenta. “Le tematiche della sostenibilità e della transizione ecologica sono centrali per le scelte del futuro di ciascuno di noi”, spiega a GEA il presidente Claudio Feltrin che mette in guardia dal “rischio” rappresentato dall’approvazione senza le opportune modifiche del regolamento europeo sugli imballaggi. “Un delitto se si guarda sotto il profilo proprio della sostenibilità della filiera”, commenta.
FederlegnoArredo arriva per la prima volta a Ecomondo. Quanto è importante in un’ottica di sistema?
“Per noi è molto importante questa partecipazione, perché arriva dopo un percorso fatto all’interno della Federazione insieme ai nostri associati e che è partito ormai da qualche anno con l’obiettivo di interpretare da subito il fatto che la trasformazione ecologica fosse un elemento di grande opportunità per le nostre aziende. Però capire come attuarlo era un argomento molto complesso e difficile da affrontare”.
Da tempo la Federazione è impegnata sulla transizione ecologica, uno dei temi chiave per le imprese, affrontato con un approccio di “sistema” unico. A Ecomondo presentate appunto la survey sostenibilità. Un dato su tutti, il 96% delle imprese della filiera adotta materiali sostenibili.
“Insieme alla Fondazione Symbola abbiamo realizzato una prima survey che ha ‘fotografato’ il nostro settore. Quindi che sensibilità riscontravano al tema le aziende del legno-arredo? Quali erano quelle che avevano già intrapreso un percorso verso questa direzione? Abbiamo capito subito che le grandi aziende avevano già cominciato da tempo, mentre per le piccole si trattava di un’argomentazione ancora un po’ lontana. La Federazione se ne è fatta carico mettendo a punto un decalogo, dieci regole per cominciare a dire come si può affrontare la transizione, delle regole condivise su cui poi abbiamo costruito tutta una serie di servizi – raccolti nella piattaforma FLA Plus – che possono accompagnare le aziende. Si tratta di una facilitazione, una semplificazione di un tema complesso”.
Come è possibile affrontare il tema, sempre più necessario e impellente, della transizione ecologica per aziende, che possano avere una dimensione media o piccola, garantendo anche la sostenibilità economica?
“Diciamo che nel 2019 ha aiutato molto quello che è successo con Greta Thunberg perché ha fatto emergere come per i giovani questa tematiche della sostenibilità e della transizione ecologica siano centrali per le loro scelte e quanto certi processi industriali siano impattanti su quello che sarà il mondo del futuro che poi è il mondo che vivranno loro. Quindi la sensibilità dei giovani ha fatto capire anche alle piccole aziende che il cliente del futuro sarà molto orientato in questa direzione”.
In ottica di sistema e lavoro integrato come prosegue l’interlocuzione del governo?
“Diciamo che abbiamo con il Governo una collaborazione proficua e ne siamo molto contenti. La stessa Presidente del Consiglio Giorgia Meloni nella visita al Salone del Mobile 2023 ha proprio citato la nostra filiera come una filiera sicuramente strategica e determinante per il made in Italy, per il design e per quello che il design porta come messaggio dell’italianità nel mondo, ma che si basa sul mondo del legno. Ecco per fortuna l’anno scorso è stata approvata la legge forestale che mancava da tantissimi anni, il primo tassello per cominciare a sfruttare in maniera responsabile e sostenibile questo grande patrimonio del legno. Le foreste italiane devono essere valorizzate per far sì che il prodotto finale sia 100% legno italiano. Non da ultimo nel ddl Made in Italy è stato inserito il tema della filiera 100% made in Italy con un articolo dedicato”.
La dibattuta direttiva europea sugli imballaggi vi preoccupa?
“Noi abbiamo un vanto in Europa perché ricicliamo tutto questo materiale legnoso e lo trasformiamo in pannelli che poi diventano sostanzialmente dei mobili e i pannelli sono composti 100% legno riciclato. La nostra filiera ha fatturato nel complesso l’anno scorso 56 miliardi, di questi il 60% è fatto dall’arredamento di cui il 60% sono mobili fatti in truciolare o MDF quindi pannelli che usano questa tecnologia di riciclo al 100%. Va da sé che il danno sarebbe enorme, è un delitto se si guarda sotto il profilo proprio della sostenibilità. Troviamo assurda questa stortura che c’è all’interno di questo provvedimento e adesso stiamo lavorando a livello europeo per riuscire a far sì che sia corretta questa cosa che porterebbe veramente un danno importante. Una normativa del genere metterebbe in crisi tutto un circuito del riciclo e di processo industriale che creerebbe un danno al made in Italy. Ci sembrerebbe proprio un autogol clamoroso”.
Cosa vede nel futuro della filiera che FedelegnoArredo rappresenta?
“Un obiettivo è che nella survey del futuro riscontriamo che abbiamo il 100% di tutte le aziende perfettamente allineate con questi obiettivi su cui tutti stiamo lavorando”.