L’Italia è una Repubblica fondata sulle…auto private. L’Ufficio statistico dell’Unione europea ne ha contate 45.667 milioni nel 2022, con ben 6 regioni italiane nelle prime 10 d’Europa per tasso di motorizzazione. Ma la conversione verso l’elettrico rimane una chimera: in Ue l’Italia fa meglio solo di Spagna, Grecia, Repubblica Ceca e Polonia.
Secondo i dati annuali pubblicati da Eurostat, nel 2022, nell’Ue c’erano in media 0,56 autovetture per abitante , come nell’anno precedente. Ma dietro questo dato emergono notevoli differenze regionali, che vanno dalle oltre 2 auto per abitante in Valle d’Aosta alle 0,08 a Mayotte, arcipelago francese dell’Oceano indiano. Il podio è tutto italiano: dopo il tasso di motorizzazione record registrato dalla Val d’Aosta, con 2.339 auto ogni mille abitanti, ci sono la Provincia Autonoma di Trento con 1.431 auto e quella di Bolzano con 935. In generale, tra le 10 regioni con il più alto tasso di motorizzazione, sei erano in Italia e le altre quattro in Finlandia, Grecia, Paesi Bassi e Repubblica ceca.
Il tasso record della Val d’Aosta è stato influenzato da norme fiscali favorevoli, oltre che dalle condizioni specifiche del territorio. All’estremità opposta, la piccola regione francese d’oltremare di Mayotte (83 autovetture per 1.000 abitanti) è seguita dal Peloponneso greco (203 per 1.000 abitanti) e dalla Guyana francese (217 per 1.000 abitanti). Delle 10 regioni con il tasso di motorizzazione più basso, ben 4 erano in Grecia. Oltre ai 2 territori francesi d’oltremare e 2 regioni in Romania, rilevanti i risultati ottenuti dalle aree metropolitane delle capitali di Germania e Austria: a Berlino sono state registrate solo 331 auto ogni mille abitanti, a Vienna 366.
L’alto numero di auto private in Italia è in realtà un dato storico, se consideriamo che negli ultimi vent’anni è tra gli ultimi Paesi dell’Ue per il tasso di crescita medio annuo. Nel periodo 2002-2022 infatti quasi tutti gli Stati membri hanno registrato un aumento lineare del tasso di motorizzazione: al primo posto la Romania, con un tasso di +5,7 per cento annuo, seguita da Estonia (+3,9 per cento) e Polonia (+3,6 per cento). All’estremità opposta della scala, Paesi Bassi (+0,8 per cento), Francia, Italia, Malta e Austria (+0,7 per cento), Belgio (+0,5 per cento), Germania (+0,4 per cento), Lussemburgo e Svezia (+0,2 per cento) sono stati gli unici Stati membri a registrare tassi di crescita medi annui inferiori all’1 per cento.
Le regioni dei Paesi Bassi e della Svezia si sono distinte tra le regioni dell’Ue con la quota più alta di autovetture elettriche su tutte le auto. Nella regione di Flevoland più di un’auto su dieci è già elettrica (12,8 per cento), a Utrecht il 6,6 per cento, così come a Stoccolma. Nella top ten europea, 4 regioni si trovano nei Paesi Bassi e 4 in Svezia, una in Lussemburgo e una in Austria. Fanalini di coda, con quote di auto elettriche prossime allo zero, 7 regioni in Grecia e una in Repubblica Ceca, Polonia e Spagna.
Collegata a diversi fattori come gli incentivi governativi (come riduzioni fiscali o sussidi), la disponibilità e l’accesso alle stazioni di ricarica, nonché l’offerta di autovetture elettriche e il loro costo, la quota di auto elettriche è irrisoria anche nella maggior parte delle regioni italiane. Esclusa la provincia autonoma di Trento (2,66 per cento), solo la Toscana (0,58 per cento) supera di poco lo 0,5 per cento. In totale in Italia sono 158 mila, contro le 12 mila del 2018. Ma ancora lontane dalle 330 mila auto elettriche che già circolano nei Paesi Bassi, le quasi 600 mila in Francia e le oltre un milione in Germania.