Cala del’1,1% la bolletta del gas per i clienti nel mercato tutelato. Un ribasso che prosegue da maggio, sulla scia dei ribassi del prezzo industriale del metano nel mercato italiano, dopo l’impennata improvvisa e per ora sporadica di aprile. E per la prima volta, secondo quanto calcolato da Arera, in termini di effetti finali, la spesa per la famiglia tipo nell’anno scorrevole (luglio 2022-giugno 2023) è di 1.499 euro circa, al lordo delle imposte, registrando un -8,9% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (luglio 2021- giugno 2022). Nel dettaglio a giugno il prezzo di riferimento del gas per il cliente tipo nel mercato tutelato è pari a 90,39 centesimi di euro per metro cubo, tasse incluse. In particolare 39,96 centesimi di euro (pari al 44,2% del totale della bolletta) derivano dall’approvvigionamento del gas e per le attività connesse (-2,4% su aprile), mentre 5,32 centesimi (5,9% del totale della bolletta) sono legati alla vendita al dettaglio. Invece 22,38 centesimi di euro (24,8% del totale della bolletta) sono necessari per i servizi di distribuzione, misura, trasporto, perequazione della distribuzione, qualità.
La spesa per gli oneri di sistema pesa per 1,12 centesimi di euro (1,2% del totale della bolletta). Infine, capitolo imposte: valgono 21,61 centesimi di euro (23,9% del totale della bolletta) e comprendono le accise (16,9%), l’addizionale regionale (2,2%) e l’Iva (4,8%). A fine 2023 terminerà comunque il servizio tutelato, che già rappresenta una parte minoritaria del mercato, servizio che – secondo l’ultimo osservatorio di Segugio.it – in alcune aree del Paese è costato di più alle famiglie rispetto al mercato libero per luce e gas. Il servizio di maggior tutela vede infatti residenti in Veneto affrontare una spesa più alta: 2.943 euro. Discorso opposto per la Liguria con 2.472 euro. La Campania sale intanto al primo posto per il maggior aumento della spesa di luce e gas in tutela rispetto al 2021. L’incremento in due anni non è affatto di poco conto: +137%. All’ultimo posto, in questa classifica, c’è il Trentino Alto-Adige che comunque presenta un aumento notevole, pari a + 99%. Se passiamo dal mercato tutelato a quello libero, è la Calabria invece a presentare la spesa più alta per le forniture di luce e gas: 2.352 euro.
Bollette meno salate – sottolinea l’indagine di Segugio.it – in Liguria, dove la spesa ammonta a 1.951 euro. Anche in questo caso è la Campania a presentare il maggior aumento dei costi, mettendo a segno un +105% rispetto al 2021. Aumento più basso in Trentino: +71%. L’indagine rivela dunque che scegliere il Mercato Libero e optare per le offerte più vantaggiose permette di abbattere i costi fino a 643 euro. Per il solo gas è la Campania a conquistare l’ultimo posto in termini di variazione spesa rispetto al 2021. Qui si registra la crescita maggiore della spesa in maggiore tutela: +146%. Meno evidente l’aumento in Trentino Alto Adige: +75%. Se si passa al mercato libero delle offerte gas, sono i calabresi ad affrontare costi più alti con un valore medio di 1.394 euro. Bollette più leggere anche in questo caso in Liguria con una spesa media di 1.019 euro. Se si fa un confronto con il 2021, il rialzo maggiore presenta come sfondo la Campania dove le bollette del gas sono cresciute tanto (+125%). “Optare per il mercato libero, anche nel caso della fornitura di gas, assicura un maggiore risparmio”, conclude l’indagine di Segugio.it.
In particolare si risparmia di più in Valle d’Aosta (273 euro), mentre di meno in Liguria (158 euro). Se si esaminano le due forniture la spesa più alta in regime di tutela è in Veneto, mentre la Toscana è la regione in cui si risparmia di più con il mercato libero.