A poco più di due anni dall’entrata in vigore del regolamento dell’Unione Europea sulla finanza sostenibile, ovvero l’Sfdr (Sustainable Finance Disclosure Regulation), il mondo dei fondi d’investimento classificati come ‘light green‘ (articolo 8) o ‘dark green‘ (articolo 9) continua ad evolversi tra le persistenti preoccupazioni di greenwashing e l’incertezza normativa, scrive in un recente report Morningstar.
Il primo trimestre del 2023 è stato caratterizzato dall’implementazione delle norme tecniche di regolamentazione (Rts) del livello 2 dell’Sfdr, che richiedono l’adozione di standard regolamentari, o Rrs, che richiedono ai gestori di divulgare maggiori informazioni sugli approcci ambientali, sociali e di governance dei loro fondi, sui rischi e sull’impatto della sostenibilità nei documenti precontrattuali e nelle relazioni periodiche, come sottolinea Morningstar. In vista di questo regime di divulgazione aggiornato e seguendo le nuove indicazioni normative, è stata così rivista la classificazione dei fondi, declassando più di 300 prodotti ad articolo 8. Ricordiamo che gli articolo 8 sono fondi che promuovono caratteristiche ambientali o sociali, mentre gli articolo 9 sono fondi che hanno come obiettivo l’investimento sostenibile.
Entrando nel dettaglio, sottolinea Morningstar, i fondi articolo 8 hanno raccolto oltre 25 miliardi di euro di nuovi capitali netti nel primo trimestre del 2023, il doppio rispetto al trimestre precedente, in un contesto di continue pressioni macroeconomiche. Mentre i fondi articolo 9 hanno registrato i più bassi afflussi di sempre, pari a 4 miliardi di euro, soprattutto appunto a causa della recente ondata di declassamenti.
Circa 300 prodotti hanno cambiato lo status Sfdr da gennaio, tra cui più di 260 fondi che sono passati all’articolo 8 da 6 e solo una dozzina di fondi declassati all’articolo 8 da 9. L’ondata di declassamenti di fondi dell’articolo 9 è stata, come ripete Morningstar, molto forte. E’ iniziata nel terzo trimestre del 2022, ma probabilmente potrebbe essere determinata dopo che la Commissione europea ha chiarito in aprile che non ci saranno requisiti minimi per gli investimenti sostenibili. Comunque sia la quota dei prodotti articolo 9 non ha mai registrato deflussi di capitali ed è rimasta pressoché costante, anche se la sua attività si è ridotta dell’1,5% negli ultimi tre mesi, raggiungendo i 277 miliardi di euro. Inoltre il numero di fondi articolo 9 è salito a 887, pari a una quota di mercato del 3,6%, dal 3,2% di fine dicembre 2022. La quasi totalità dei fondi articolo 9 dichiara ora di puntare ad almeno il 70% di investimenti sostenibili, il restante patrimonio rappresenta liquidità e strumenti di copertura.
Il patrimonio dei fondi articolo 8 e articolo 9 è in generale aumentato di oltre il 3% nel primo trimestre, raggiungendo i 4,9 trilioni di euro, spingendo la loro quota di mercato combinata a un livello record del 57%.