Italgas, nel primo trimestre +13,5% utile netto ma calano ricavi per fine Superbonus. Gallo: “2024 solido, avanti con decarbonizzazione”

Calano emissioni e consumi di energia del gruppo a sostegno della transizione ecologica al net zero

Italgas

“Siamo molto felici dei risultati del primo trimestre 2024” e “non credo che ci siano così tante compagnie che hanno avuto queste performance”. E’ soddisfatto l’amministratore delegato di Italgas, Paolo Gallo, dei conti del gruppo dei primi tre mesi dell’anno e, durante la conference call con gli analisti finanziari e gli investitori assicura che “il 2024 è all’insegna della solidità”.

In effetti, l’utile netto è in crescita del 13,5% 8 (a 117,6 milioni di euro), anche se i ricavi totali calano del 10,1% a 431,3 milioni di euro “per effetto della contrazione delle attività di efficienza energetica relative” al Superbonus. Nel primo trimestre, dice Gallo, “c’è stata una piccola coda, ma ci aspettiamo che arrivi a zero. Sulla base delle informazioni che abbiamo oggi, il cambio da 4 a 10 anni, il deprezzamento, dovrebbe riguardare solo i costi del 2024, quindi” il Superbonus “avrà un impatto davvero minimo sui nostri risultati”.

I ricavi regolati distribuzione gas sono pari a 403,5 milioni di euro (+11,2%). L’Ebitda dei primi tre mesi del 2024 ammonta a 325,7 milioni di euro in crescita del +9,6% rispetto al 31 marzo 2023, anche a seguito, spiega Italgas, “del miglioramento del Wacc regolato nella distribuzione gas in Italia”. Il gruppo ha effettuato investimenti tecnici per un ammontare pari a 160,9 milioni di euro e sono state posate 175 km di condotte di distribuzione del gas (di cui 104 in esercizio e 98 in Grecia).

Inoltre, a febbraio 2024 sono entrate nel perimetro di consolidamento circa 900 km di condotte relative all’Atem di Belluno. Investimenti, dice l’ad, che “hanno permesso di fornire ulteriore impulso allo sviluppo e alla trasformazione digitale di reti e impianti, in Italia e in Grecia, a sostegno della transizione ecologica al net zero”. Un lavoro importante “sul fronte della decarbonizzazione dei consumi e del risparmio energetico a sostegno dello sviluppo sostenibile dei territori e della crescita di valore del gruppo”. Nel primo trimestre, infatti, Italgas ha ridotto del 4% le emissioni di Scope 1 e 2, trainate dal calo dei consumi netti di energia (-14,2%). “Il nostro approccio per ridurre la carbon footprint sta mostrando importanti risultati”, conferma Gallo.

Il gruppo, intanto, guarda avanti e ha presentato un’offerta non vincolante per l’intero capitale sociale di 2i Rete Gas S.p.A. In caso di intese vincolanti, Italgas farà fronte al fabbisogno finanziario con un finanziamento ‘bridge’, garantito da J.P. Morgan. Ed è questa la ragione per cui il gruppo ha deciso di rinviare la presentazione del Piano Strategico 2024-2030, precedentemente prevista per il 12 giugno 2024. Grazie all’eventuale acquisizione, che rappresenterebbe “un’incredibile opportunità”, “otterremmo un significativo passo avanti – conferma Gallo agli analisti e agli investitori – nel consolidamento del settore generando maggiore efficienza, migliore qualità del servizio accelerando anche la transizione energetica al net zero”. Il tema Antitrust, dice, “ce lo porremo ad accordo vincolante raggiunto”.

In ogni caso l’amministratore delegato prova a rassicurare. Con l’eventuale acquisizione “non andremo a cambiare la nostra dividend policy. Abbiamo dimostrato che è una politica equilibrata e che il sistema continuerà a funzionare per la soddisfazione dei nostri azionisti e investitori”. Il meccanismo del 65% del payout “rappresenta il giusto equilibrio tra la remunerazione degli azionisti e la capacità dell’azienda di crescere; il fatto che abbiamo annunciato questo potenziale accordo per 2i ne è una chiara dimostrazione”. L’operazione non cambierà nemmeno i piani del gruppo in Grecia, che “sono stabili e avviati per i prossimi anni”. Qui, ricorda l’ad “ci vorranno ancora un paio di anni per raggiungere lo sviluppo italiano, ma stiamo procedendo molto più rapidamente del previsto e l’obiettivo è che alla fine del 2025 le nostre società siano allo stesso livello”.